Il potere e il consenso
Collana di Storia romana
Direttore Sergio Roda

La vicenda storica di Roma si snoda per mille anni in occidente e per altri mille prosegue nel mondo bizantino, i cui ordinamenti e il cui impianto sociopolitico riproducono nel tempo, in perfetta coerenza, il modello di stato costantiniano. Siamo di fronte cioè all'esperienza politica più longeva della storia, che attraverso periodici ed epocali mutamenti di assetto istituzionale (dalla monarchia alla repubblica, dal principato/repubblica imperiale all'impero tardoantico) mantiene saldo il principio della continuità, sostanziale e simbolica, con la Roma del quadrato palatino romuleo. È evidente che una simile realtà ha influito, e per molti versi continua a influire, sulla storia del mondo occidentale ben oltre i limiti cronologici della sua sopravvivenza politica autonoma: per questo, di là dall'enfasi letteraria, appare ancora valido il giudizio di Henry de Montherlant, nella Postilla alla sua opera teatrale La guerra civile: «I Romani hanno spiegato con la loro vita un largo ventaglio, che va dall'arte di godere all'arte di morire: al centro, tra le due, il coraggio, la gravità, l'infamia e la tristezza. Per questo, la loro storia è il microcosmo di tutta la Storia; chi conosce bene la storia romana, non ha bisogno di conoscere la storia del mondo; tutto quello che è opus romanum è opus humanum, tutto ciò che è opera romana è opera umana». Di qui, crediamo, l'utilità di una nuova collana di studi di Storia Romana, aperta al contributo sia di studiosi affermati sia di giovani e capaci ricercatori, che soprattutto indaghi le dinamiche del potere che hanno consentito allo stato romano, fin dalle origini multietnico e multiculturale, di percorrere la lunga durata del suo successo storico; che analizzi quei meccanismi di integrazione e assimilazione, di acquisizione del consenso, di esercizio di potere morbido, di riconoscimento della doppia cittadinanza, che sono la chiave dell'efficacia del processo di romanizzazione; che estenda il proprio interesse alla persistenza come riferimento costante nel tempo del modello ideologico/politico della repubblica imperiale romana, dal medioevo all'età contemporanea, in una ricezione che spesso si è trasformata sia in tentativo di riproduzione in falsariga del modello (si pensi, ad es., alla relazione fra la fondazione degli Stati Uniti d'America e l'icona della repubblica romana) sia in termine di confronto politologico, storico e storiografico per la teoria degli imperi (si pensi alla ricchissima letteratura su analogia/differenze fra l'impero di Roma e gli imperi coloniali, l'impero britannico o l'"impero" americano).
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