Latrocinium maris
Fenomenologia e repressione della pirateria nell’esperienza romana e oltre
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Percepita e rappresentata come una minaccia dilagante e inarrestabile a partire dall’età repubblicana fino a quella tardo-imperiale, la pirateria assunse in ambito romano un ruolo tutt’altro che marginale, già ampiamente indagato dalla storiografia moderna. Tornando a interrogarsi su quella speciale attività di malaffare che colpiva l’immaginazione degli antichi innanzitutto per la sua localizzazione in uno spazio “alieno” come il mare, il volume mette a fuoco la capacità d’impatto che essa ebbe nell’esperienza romana e, sulle orme di quella, nelle epoche successive. Attraverso un percorso diacronico e interdisciplinare, articolato in modo da privilegiare contesti politico-istituzionali, fattori culturali, fondamenti giuridici idonei a far luce sul dispiegarsi del fenomeno in forme variegate e con ricadute diverse anche sotto il profilo sanzionatorio, il testo ne indaga il significato anche fuori dai limiti del quadro storico romano, al fine di ricavare elementi di comparazione da ulteriori realtà del Mediterraneo antico, bizantino e moderno, nonché alla luce di istanze maturate nel dibattito contemporaneo e di risposte previste sul piano giuridico all’alba di un nuovo millennio che a più riprese ha visto entrare la pirateria nell’agenda politica della comunità internazionale.
pagine: | 360 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-255-1914-3 |
data pubblicazione: | Ottobre 2018 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Il potere e il consenso | 5 |

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