Pitigrilli narratore

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Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
     
SINTESI
Popolarissimo in Italia e tradotto nelle principali lingue straniere, Pitigrilli, a partire dal 1920, si affermò come un indiscusso maestro della narrativa sentimentale, grazie ad una sua personale variante sottilmente beffarda, iconoclasta e provocatoria, basata sull’uso pungente dell’aforisma e del paradosso. A spezzare il suo successo e a chiudergli irrimediabilmente le porte del canone letterario del Novecento italiano, stabilito dalla storiografia critica dal secondo dopoguerra in avanti, fu l’accusa, lanciatagli nel 1943, di avere collaborato con la polizia politica fascista, un passaggio decisivo e drammatico della sua vita, che lo vide trasferirsi per dieci anni in Argentina e ritrovare improvvisamente una fervida fede religiosa del tutto assente fino a quel momento nelle sue opere. Dopo la caduta del fascismo Pitigrilli continuò a scrivere, anche se pochi conoscono gli oltre trenta volumi pubblicati fino al 1973. Dotato di uno stile inconfondibile, moderno ed elegante, Pitigrilli — non a caso studiato attentamente da Umberto Eco — rimane attuale ancora oggi, soprattutto per il suo caustico approccio critico alla società, di cui individua con sicurezza vizi e difetti che sarebbero rimasti immutati anche nel terzo millennio.
pagine: 756
formato: 17 x 24
ISBN: 978-88-255-3687-4
data pubblicazione: Settembre 2020
marchio editoriale: Aracne
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