Lexia. Rivista di semiotica
Aspettualità / Aspectuality
A cura di Massimo Leone
Miguel Ariza, Sémir Badir, Amir Biglari, Marco Celentano, Alessandra Chiappori, Fàtima Aparecida Dos Santos, Roberto Flores, Giusy Gallo, Alice Giannitrapani, Vincenzo Idone Cassone, Diana Luz Pessoa de Barros, Giovanni Manetti, Gabriele Marino, Alessandro Mazzei, Mariacarla Mole, Paola Pennisi, Francesca Polacci, Julia Ponzio, Alessandro Prato, Nathalie Roelens, Francesco Sedda, Simona Stano, Mattia Thibault, Stefano Traini, Andrea Valle, Ugo Volli
Miguel Ariza, Sémir Badir, Amir Biglari, Marco Celentano, Alessandra Chiappori, Fàtima Aparecida Dos Santos, Roberto Flores, Giusy Gallo, Alice Giannitrapani, Vincenzo Idone Cassone, Diana Luz Pessoa de Barros, Giovanni Manetti, Gabriele Marino, Alessandro Mazzei, Mariacarla Mole, Paola Pennisi, Francesca Polacci, Julia Ponzio, Alessandro Prato, Nathalie Roelens, Francesco Sedda, Simona Stano, Mattia Thibault, Stefano Traini, Andrea Valle, Ugo Volli
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
L’oggetto tradizionale della semiotica, il segno, deriva da una selezione. Il lato significante del segno non riproduce mai semplicemente quello significato, ma piuttosto ne individua un aspetto. “Aspetto” (dal latino “aspicere”, “guardare”) etimologicamente designa ciò che appare, ciò che si presenta agli occhi, così come il modo in cui siffatta presentazione avviene. In inglese, “aspect” entra nella lingua verso la fine del XIV secolo come termine astrologico, il quale indica la posizione relativa dei pianeti per come appaiono dalla terra (ossia: come si “guardano” a vicenda). L’aspetto in semiotica è qualsiasi cosa spinga la realtà a convertirsi in significazione “sotto qualche rispetto”. La parola “rispetto”, notoriamente scelta da Peirce nella sua definizione canonica di segno, può essere considerata come una variante cognitiva della parola “aspetto”. Se “aspetto” è un particolare modo di guardare alle cose, “rispetto” è un particolare modo di pensarvi. Il rispetto è la controparte interna dell’aspetto. L’aspetto è la controparte esterna del rispetto. Tuttavia entrambe si riferiscono allo stesso processo: il significato deriva da una selezione, e l’atto del guardare ne è modello e più precipua metafora. Se “aspetto” (e, più precisamente in Peirce, “rispetto”) è una caratteristica generale di ogni dinamica semiotica, “aspettualità” ne è nel contempo un oggetto e un’area di investigazione tradizionalmente focalizzata in un particolare dominio (si potrebbe dire: “un aspetto dell’aspetto”): il tempo.
pagine: | 580 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-255-0876-5 |
ISSN: | 1720-5298 |
data pubblicazione: | Giugno 2017 |
marchio editoriale: | Aracne |
rivista: | Lexia | 27-28 |

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INDICE
