Criminologia e Vittimologia
Direttore | Armando Saponaro |
Comitato scientifico | Daniel Taver’shima Andzenge, Robert Peacock, Elmar G.W. Weitekamp |
Comitato di redazione | John Dussich, Silvio Lugnano, Jaime Peres Reira |
Nella storia della scienza pare quasi un rito ineluttabile l’affrontare la querelle dell’autonomia di nuovi campi del sapere, nel momento del loro apparire sulla scena. Nell’epoca moderna la disputa è resa più accesa dalla sua trasmigrazione nell’agone “accademico”. La Criminologia ha dovuto reclamare la sua autonomia in passato rispetto ad altre “scienze” con un fervore polemico i cui echi sono ancora rinvenibili in alcuni testi di riferimento. La Vittimologia ha sofferto paradossalmente la medesima forca caudina della sua stessa “grande madre” e cioèla scienza criminologica, dimenticatasi disinvoltamente del suo travaglio di nascita. Certamente il pericolo può essere una eccessiva frammentazione del sapere, anche ammettendo la necessità di un percorso autoriflessivo della scienza che osserva se stessa, cercando di distinguere la Scienza dalla “mera” disciplina, il paradigma dal “mero” approccio teorico. Affinché tutto ciò non sia sterile e limitativo dello sviluppo e dell’ampliamento della conoscenza sul fenomeno criminale, si ritiene preferibileconcepire la Criminologia e la Vittimologia, a prescinderese possano considerarsi scienze autonome ovvero discipline, o paradigmi o branche o approcci, reciprocamente o di altre scienze, come poli, ciascuno pertanto imprescindibile perché privo di significato senza l’altro, di un incessante dialogo sulla realtà, natura, cause, costruzione del e reazione sociale al crimine, visto ormai necessariamente come un unico fatto sociale con due attori individuali o collettivi. Una moneta con due facce in cui l’analisi interdisciplinare e multidisciplinare di ciascuna contribuisce alla migliore comprensione del fenomeno nel suo complesso, ed arricchisce la conoscenza umana, proprio come un dialogo aperto e sereno senza barriere o barricate arricchisce entrambi gli interlocutori. La collana pertanto si propone l’obiettivo di incentivare quantomeno tale dialogo, con una vocazione fortemente rivolta ai giovani ed alla novità delle idee e delle proposte da entrambi i suddetti punti di vista sul crimine.
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