
Rassegna di studi Danteschi
Il contributo si apre con una rapide sintesi sulla ricezione di Dante a Pisa: da un lato l'evidenza della condanna dantesca nell'episodio di Ugolino, dall'altro l'ipotesi storiografica di una generale decadenza della città dopo la battaglia della Meloria (1284), sembrerebbero aver gravemente determinato il giudizio degli interpreti (antichi e moderni) che hanno così negato qualunque "presenza" dantesca a Pisa. L'A. ricorda in particolare il caso di Guido Livi, che nel 1918 sostenne la "bolognesità" del commento di Guido da Pisa. Egli si propone, al contrario, di mostrare, attraverso una minuziosa analisi storica e linguistica della documentazione manoscritta (corredata da riproduzioni e immagini fuori testo) che, sebbene il primato del culto di Dante nel Trecento, tocchi senz'altro a Bologna, «se c'è una città che a tale primato si avvicina questa è Pisa» (p. 237).[...]Scarica il documento allegato per leggere l'intera recensione