Cortigiane e prostitute nella Roma del XVI secolo
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
La prostituzione come punto di snodo fra emancipazione e soggezione sociale; l’analisi di un problema storiografico certamente spinoso e interessante allo stesso tempo. Sono questi i punti cardine dello studio di Susanna Mantioni, che nell’individuare e affrontare il fenomeno della prostituzione nella Roma nel XVI secolo, propone una serie di riflessioni sull’indipendenza, la libertà e l’emancipazione femminili. Sono stati molti gli storiografi che hanno visto nelle grandi cortigiane rinascimentali, se non le antesignane delle femministe, almeno la prima manifestazione di donne economicamente e intellettualmente indipendente. Rispetto a tale questione, il nodo più difficile da sciogliere è quello concernente la maggiore o minore libertà delle prostitute: costituivano un anello debole nei tanti ingranaggi che componevano il tessuto sociale dell’Urbe o, per il loro status particolare, godevano di una maggiore capacità di autogestire le proprie scelte, soprattutto rispetto alle altre donne della società romana del XVI secolo? E se questa seconda ipotesi si rivelasse la più verosimile, in che misura ciò può valere per le tante donne del mestiere che non hanno raggiunto la fama di Imperia de Paris o di Tullia d’Aragona? L’autrice prova a rispondere a queste e altre domande affidandosi ai documenti custoditi presso l’Archivio di Stato di Roma, che forniscono lo spaccato di un mondo che rischierebbe altrimenti di sfuggire all’analisi storica.
pagine: | 264 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-8699-5 |
data pubblicazione: | Gennaio 2016 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Donne nella storia | 23 |

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