Tra storia e memoria
La letteratura dell’esilio istro–dalmata
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
L'eco delle violenze della Storia trova nella memoria delle vittime il terriccio necessario alla catarsi letteraria dell'umiliazione subita. Si manifestano allora opere romanzesche in cui gli eventi storici nutrono la densa materia mnemonica individuale permeandosi di stilemi letterari più confacenti alla manifestazione di un'eredità segnata dal trauma esiliaco. Ciò accade nel caso dell'esodo istro-dalmata della popolazione italiana scacciata dalla propria terra dall'intolleranza titina dopo il Secondo Conflitto mondiale. Un esilio di stampo biblico risuscita la trenodia tipica dello sradicamento secondo una duplice visione: al dolore iniziale della ferita aperta e del disperato tentativo di comprendere l'incomprensibile condanna del destino fa seguito la lotta contro il silenzio negatore del torto subito. Una visione comune si tramuta quindi in una poliedrica prospettiva tematica ed espressiva come lo dimostra il florilegio diversificato geograficamente, sociologicamente e politicamente delle opere di Enzo Bettiza e Marisa Madieri, Anna Maria Mori e Nelida Milani oppure Fulvio Tomizza. Tale quadro testimoniale propone un caleidoscopio umano in cui le traiettorie personali finiscono col condensarsi in un'analisi simultaneamente generazionale tramite epifanie romanzesche destinate a sanare la menomata dignità dell'esule.
pagine: | 136 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-8142-6 |
data pubblicazione: | Aprile 2015 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | I nuovi critici | 21 |

SINTESI
