La grande avventura di essere me stessa
Una rilettura di Simone de Beauvoir
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
La volontà di proporre una rilettura di Simone de Beauvoir nasce dall’esigenza di ripercorrere in chiave attualizzante i punti essenziali della sua produzione letteraria nonché ripensare le complesse, articolate e talvolta contraddittorie categorie da essa elaborate come intellettuale engagée. L’intera opera di Simone de Beauvoir può essere letta come un ricco percorso autobiografico che mira a fare luce sui nodi non risolti dell’essere inteso ontologicamente come “libero”, nonché sulle costrizioni imposte in maniera deterministica da una tradizione culturale che si pone come orizzonte finito, limitante e coercitivo. Donna e intellettuale scomoda, ça va sans dire, la nostra Simone, capace di stupire e sorprendere, catalizzatrice di odi feroci e amori incondizionati: sempre presente sulla scena filosofica, letteraria e politica con una presenza tutta sua, capace di fendere l’ottusità della Francia dei suoi tempi e di svelare con penna crudele e sguardo indagatore i misteri dell’esistenza, il non detto, il nascosto, il rimosso. Il suggestivo titolo del volume è tratto da una frase di Beauvoir riportata in data 21 luglio 1929 nei «Cahiers de Jeunesse» 1926-1930 (Paris 2008).
pagine: | 184 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-3127-8 |
data pubblicazione: | Marzo 2010 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Donne nel Novecento | 1 |

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