La narrativa di Doris Lessing
Strategie e metafore per un impegno
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Le teorie evoluzionistiche racchiuse nel darwinismo, lungi dall’assurgere a visione generale del mondo, rappresentano esse stesse un dogma. Essendo paradossalmente vero che non vi è scienza che non costruisca le sue teorie, partendo da idee metafisiche e filosofiche, va da sé l’impossibilità di razionalizzare appieno il contenuto degli assiomi cristiani. Scientismo è allora riduzionismo. Il recupero del fondamentalismo biblico scaturisce dalla semplice verità che non vi è alcun modo di dimostrare scientificamente che Dio non esiste. È proprio a un’estetica della trascendenza che approda l’esplorazione di Doris Lessing in cui confluisce anche la dottrina dell’umanità eliotiana, secondo la quale il bene è possibile grazie al dono della solidarietà tra i simili, della comunione che trascende le piccole meschinità individuali per produrre, a un più alto livello, l’armonia e una voce in grado di dialogare con il divino.Miriam Sette è ricercatrice di Letteratura Inglese e svolge la sua attività presso il Dipartimento di Scienze Linguistiche e Letterarie dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti–Pescara. Ha pubblicato saggi e articoli su Jane Austen, George Eliot, William Butler Yeats, Jean Rhys e Doris Lessing. Ha curato una raccolta di racconti gotici da Horace Walpole a Mary Shelley dal titolo Amori e rovine (Tracce, Pescara 2000). È autrice del volume George Eliot: il corpo della passione. Aspetti della corporeità nella narrativa dell’ultima fase (Campus, Pescara 2004).
pagine: | 104 |
formato: | 14 x 21 |
ISBN: | 978-88-548-1374-8 |
data pubblicazione: | Ottobre 2007 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Studi di Anglistica | 7 |

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