La vita come esperienza di pesca

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A – Narrativa
     
SINTESI
Nella prima metà del secolo scorso, in una piccola città di confine, il giovane Osvaldo Iannotti, accorto custode dell’ortodossia del sapere, in cerca dei riferimenti necessari per la raffigurazione interiore della propria vita di relazione, incontra il signor Ermanno, dal quale viene iniziato all’arte e ai significati della pesca. Sotto l’influsso silenzioso di costui, attraverso l’alternarsi di accadimenti diversi, il giovane scopre così una nuova filosofia dell’esistenza, che si trasforma per lui in una reale, o virtuale, successione di insidie, catture, evasioni. Attraverso il radicarsi di questa visione del mondo, dapprima Osvaldo costruisce la propria vita affettiva, e orienta la costruzione del ruolo sociale che gli compete. In seguito, per un mutamento apparentemente improvviso, ma in realtà ineluttabile prodotto d’una lenta ontogenesi, la sua orbita, a lungo attratta da quella di Ermanno, a poco a poco se ne allontana. Alla fine, dunque, mentre per lui la nostalgia degli appostamenti e delle catture sublima in armonia, il suo maestro prepara con ostinazione il proprio autodafè e impavido affronta il destino.

Fortunato Vesce è nato a Pietradefusi, in Irpinia, il 19 Agosto 1945. È docente di Ostetricia e Ginecologia nell’Università di Ferrara. È sposato, anche scientificamente, con la fisiologa Carla Biondi e ha un figlio di nome Carmine Antonio. Amante della musica e della letteratura, ha pubblicato una raccolta di Poesie ostetriche e il romanzo Dialoghi della memoria.
pagine: 164
formato: 12 x 17
ISBN: 978-88-548-0967-3
data pubblicazione: Febbraio 2007
marchio editoriale: Aracne
collana: Fuoricollana
SINTESI
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