Problemi di giurisprudenza epiclassica. Il caso di Aurelio Arcadio Carisio
Seconda edizione
Area 12 – Scienze giuridiche
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SINTESI
Aurelio Arcadio Carisio è, con Ermogeniano, il giurista più vicino ai compilatori giustinianei che si servirono delle sue opere in un modo altamente significativo, al punto, tra l’altro, di arrivare a trasmetterci un dato eccezionale della sua personale biografia: l’esercizio della carica di magister libellorum, tramite un’inscriptio nel Digesto. La lettura dei libri singulares del giurista offre quindi non già la sola possibilità di verificare, seppure per piccoli squarci, l’opera, o meglio, il tentativo di complessiva sistemazione delle materie di cui si occupò, in sintonia con una parte significativa della giurisprudenza Severiana, bensì quella di valutare l’apporto personale del giurista dell’età epiclassica. De officio praefecti praetorio, de muneribus civilibus, de testibus, analizzati nell’ordine nel quale furono probabilmente pubblicati, costituirono infatti temi di studio del tutto originali nel panorama della giurisprudenza romana. Alcuni dati testuali e più di uno spunto interpretativo inducono a congetturare alcune tappe della carriera di Arcadio Carisio nell’alta amministrazione imperiale: e che ciò sia avvenuto, con ogni probabilità, durante il regno di Diocleziano, subito dopo l’‘epoca terribile’ dei Soldatenkaiser.
pagine: | 180 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-255-1408-7 |
data pubblicazione: | Aprile 2018 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Le vie del diritto | 13 |

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