Jus et fas
Il vivace e assai spesso aspro dibattito intorno alla legittimità o meno della presenza di simboli e di riferimenti religiosi in luoghi pubblici testimonia una difficile, quanto ardua, separazione di ambiti. Del resto, non appena si guarda al diritto, alla politica e alla religione, non si può non notare una permanente comunicazione tra le dimensioni. Jus e lex, certo diversi, richiamano comunque l’idea di ordine: ora l’ordine determinato dall’opposizione tra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, ora l’ordine posto in via generale e astratta dalla volontà di un’unità politica. E fas è l’assise mistica, invisibile, quell’assise che si ripercuote sul piano del vissuto e che sostiene tutte le condotte e le relazioni, visibili, definite dal diritto. Se così, la complessità del rapporto diritto/religione è tale da non poter essere banalizzata nel suo significato più autentico. La collana di studi interdisciplinari “Jus et fas” si propone di approfondire i profili e le prospettive di questi due ambiti che ad alcuni possono apparire come due mondi differenti e anche opposti, e ad altri simili o convergenti.
SINTESI
PUBBLICAZIONI
Informativa      Aracneeditrice.it si avvale di cookie, anche di terze parti, per offrirti il migliore servizio possibile. Cliccando 'Accetto' o continuando la navigazione ne acconsenti l'utilizzo. Per saperne di più
Accetto