
Dif:End – Dialoghi interdisciplinari forensi
Episteme non doxa
Episteme non doxa
Direttore scientifico | Calogero Massimo Cammalleri |
Comitato scientifico | Vincenzo Avanzato, Raffaele Barra, Carlo Bavetta, Fabio Cammalleri, Maria Cristina Cavallaro, Luigi Cinquemani, Maurizio Di Benedetto, Vittorio Genovese, Fausto Giunta, Diego Guadagnino, Fabio Mazzocchio, Giuseppe Notarstefano, Vincenzo Pacillo, Claudio Sartea, Alberto Tampieri |
Dif:End – Dialoghi interdisciplinari forensi. Episteme non doxa è la collana di studi e ricerche della Scuola Forense di Agrigento, che ospita atti di convegni, seminari e attività formative.
I dialoghi costituiscono un elemento cardine, poiché è attraverso il discorso che le parole inverano lo strumento per discutere idee e pervenire a soluzioni condivise o per lo più condivisibili. E i dialoghi forensi non possono che essere interdisciplinari, secondo l’insegnamento di Salvatore Pugliatti, secondo il quale bisogna “apprezzare tutti gli elementi rilevanti a disposizione, quale che ne sia il genere; considerare tutte le norme di diritto privato e di diritto pubblico, valutandole in lettura unitaria; riferirsi a ogni elemento della realtà sociale per l’emersione e la risoluzione del concreto problema di vita”.
La parola “end”, in inglese non indica solamente “la fine” ma anche “il fine”, lo “scopo”, “l’obiettivo”. Episteme non doxa è un acrostico la cui trasformazione è volutamente ambigua. Come nella celebre profezia della sibilla cumana esso può essere “episteme, non doxa” o “episteme non, doxa”. L’“end” praticato dall’avvocato, non è (solo) episteme nè (solo) doxa: non è profezia ma ipotassi del διαλογοσ.
I dialoghi costituiscono un elemento cardine, poiché è attraverso il discorso che le parole inverano lo strumento per discutere idee e pervenire a soluzioni condivise o per lo più condivisibili. E i dialoghi forensi non possono che essere interdisciplinari, secondo l’insegnamento di Salvatore Pugliatti, secondo il quale bisogna “apprezzare tutti gli elementi rilevanti a disposizione, quale che ne sia il genere; considerare tutte le norme di diritto privato e di diritto pubblico, valutandole in lettura unitaria; riferirsi a ogni elemento della realtà sociale per l’emersione e la risoluzione del concreto problema di vita”.
La parola “end”, in inglese non indica solamente “la fine” ma anche “il fine”, lo “scopo”, “l’obiettivo”. Episteme non doxa è un acrostico la cui trasformazione è volutamente ambigua. Come nella celebre profezia della sibilla cumana esso può essere “episteme, non doxa” o “episteme non, doxa”. L’“end” praticato dall’avvocato, non è (solo) episteme nè (solo) doxa: non è profezia ma ipotassi del διαλογοσ.

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