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Casimira GRANDI
Venezia, 15/07/1950

Casimira Grandi Aracne editrice

Laureata in Sociologia presso l’Università di Trento (UNITN) con lode al primo appello, ha frequentato il corso di specializzazione in Demografia storica della Società Italiana di Demografia Storica (SIDES). Ha impartito l’insegnamento di Storia economica – sociale presso il corso di Economia politica della Facoltà di Economia e Storia contemporanea della Facoltà di Sociologia di UNITN; dopo la riforma universitaria ha insegnato nel Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, dove ha introdotto Storia sociale nei corsi di laurea triennale di Servizio Sociale e magistrale di Gestione Organizzazione Territorio, mantenendo l’insegnamento di Storia contemporanea presso la laurea triennale in Sociologia. Onde creare un rapporto attivo tra ricerca e didattica aveva organizzato due aree circoscritte a “seminari permanenti” di cui era responsabile scientifico: Alla ricerca delle menti perdute, Storia sociale della psichiatria ovvero il passato in negativo, e Nomi & Memoria (N/M) Storia demografica e sociale ovvero il nostro passato in positivo. Sull’ampio scenario della Storia sociale ha privilegiato ambiti di studio quali: dinamica storico-demografica naturale e sociale, analisi di genere, costruzione della memoria identitaria e “genetica/disgenetica sociale”. Ha avviato sistematici studi di Storia demografica grazie alla collaborazione con la SIDES, focalizzando l’attenzione metodologica sulla dinamica naturale e sociale della popolazione trentina soprattutto attraverso i documenti conservati presso l’Archivio Diocesano Tridentino, sviluppando un peculiare percorso di ricerca transdisciplinare volto a individuare i fattori che determinano l’appartenenza identitaria, con particolare interesse per gli aspetti culturali/colturali dell’attuale sostenibilità ambientale/esistenziale attraverso il rapporto uomo – ambiente di vita. Tale approccio è stato quello che l’ha condotta a essere socio fondatore di Cultur Frame of Food (CFF), con il quale ha collaborato a numerose iniziative, anche nell’ambito di Expo Milano 2015. In questa cornice sono stati affrontati pure gli aspetti istituzionali volti al governo dei bisogni primari del popolo (alimentazione/sussistenza/assistenza) in epoca storica, inoltre speciale e originale enfasi è stata data alle attuali ecocriticità, secondo la comparazione micro-macro nel rispetto della globalizzazione contemporanea, onde tradurre ancestrali tradizioni alla coerenza dei tempi di vita.Stimolata dall’approccio dato da Expo 2015 su alimentazione e sostenibilità ha elaborato una riflessione innovativa sul “Latte alimento universale dei nuovi nati” in collaborazione con CFF, sulla base di precedenti ricerche connesse alle esperienze dei brefotrofi nella cura dei lattanti. In particolare, lo studio sul veneziano Ospitale della Pietà ha condotto a ricerche affatto inedite sui “segni corporei di rionoscimento istituzionale” (marchio a fuoco o tatuaggio) apposti ai trovatelli per impedire le pratiche truffaldine delle balie, argomento che ha suscitato ampio interesse internazionale inducedendo una proficua collaborazione con la Santa Casa da Misericórdia de Lisboa e la Santa Casa de Misericórdia da Bahia.Nella sfera di consolidati rapporti internazionali di ricerca mirati alla dinamica sociale italiana tra i flussi continentali ha privilegiata la direttrice svizzera, sviluppando fattivi rapporti con l’Università della Svizzera Italiana – Laboratorio Internazionale di Storia delle Alpi (USI LABISALP Lugano) e in ambito europeo con il Centre de Documentation sur les Migrations Humaines del Lussemburgo (CDMH.lu). Invece tra le correnti migratorie intercontinentali ha privilegiato la direttrice brasiliana, curando in particolare i rapporti con le università federali, presso le quali ha aperto convenzioni bilaterali (UFBA, UFPA, UFC e UNIVALI). Ha partecipato numerose volte agli Encontros de Estudos Multidisciplinares em Cultura (ENECULT – UFBA) -convegni panamericani-, in qualità di relatore e membro di commissione di selezione.L’attualizzazione di taluni settori di ricerca ha altresì consolidato rapporti di studio con la Sociedade Brasileira de Etnobiologia e Etnoecologia, il Grupo de Estudos Interdisciplinares sobre Biodiversidade, Sociedade e Educação na Amazônia e l’Instituto Amazônico de Agriculturas Familiares. A giugno 2020 doveva tenere un corso presso l’Università Federale di Bahia e un seminario presso l’Università Federale del Parà, ma Covid-19 ha bloccato il progetto della sua tredicesima missione in quel Paese. Dal 2018, in occasione dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo -di cui era responsabile di Ateneo-, ha avviato una proficua collaborazione con Digital Cultural Heritage ed è stata inserita nel loro Comitato Scientifico. Fuori ruolo dal I ottobre 2020, ha insegnato Storia al Corso di Alta Formazione in Antropologia della Salute nei Sistemi Complessi, La Torre Torino – Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile (CIRPS), per il quale ha curato nel 2021 la convenzione con la Scuola di Dottorato in Scienze sociali dell’Università Federale del Cearà – Br.
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