
Serclus
Rivista del Centro di Documentazione della Tradizione Orale (CDTO) di Piazza al Serchio (LU)
Rivista del Centro di Documentazione della Tradizione Orale (CDTO) di Piazza al Serchio (LU)
Direttore | Alberto Borghini |
Direttore responsabile | Alberto Borghini |
Comitato scientifico | Giorgio Bàrberi Squarotti, Linda Barwick, Gian Franco Gianotti, Diego Lanza, Cesare Letta, Giancarlo Mazzoli, Guido Paduano, Matteo Rivoira, Giovanni Ronco, Mario Seita, Aldo Setaioli, Soccorso Volpe |
Comitato di redazione | Alessandro Amirante, Umberto Bertolini, Francesca De Carlo, Ilaria Giannotti, Giuseppe Tarditi |
ISSN: | 2279-78X |
Registrazione: | 22/01/2010 n. 145 presso il Tribunale di Lucca |
Periodicità: | Annuale |
Abbonamento: | 20 € |
Il termine Serclus deriva da Auserculus, a sua volta coniato su Auser, nome latino del Serchio, e compare in una cronaca pisana medioevale, in cui leggiamo: locus est vallis Auseris, qui vulgo Serclus dicitur. Riteniamo tale parola adatta come titolo di questa rivista: da un lato, specifica la localizzazione del Centro di Documentazione della Tradizione Orale di Piazza al Serchio; dall’altro, ha matrice popolare.
La rivista si propone come interdisciplinare, un’interdisciplinarietà suscettibile di allargarsi ulteriormente: questo “taglio” vuole rispecchiare anche il termine “piazza”, punto d’incontro mercatale, in cui si scambiano tanto merci, quanto racconti ed esperienze culturali. Al tempo stesso, la Garfagnana è luogo di “streghi”, folletti, morti…
I campi di pertinenza sono: letteratura, storia e, più in generale, filologia e cultura antiche; italianistica; letterature moderne e comparate; linguistica; semiotica; narratologia; dialettologia; antropologia; antropologia dei fatti e dei racconti di folklore.
Le sezioni della rivista saranno tre: articoli; note e segnalazioni; recensioni. Qualche parola di commento esigono le “segnalazioni”: oltre a rapidi paralleli studiosi e lettori possono comunicare racconti folklorici, varianti di fiabe o leggende, usi e tradizioni, ecc., più e meno ampi, reperiti oralmente e rimasti inediti.Il comitato scientifico si avvarrà naturalmente anche della consulenza di studiosi sia italiani sia stranieri. Si possono presentare alla rivista contributi nelle seguenti lingue: francese, inglese, italiano, latino, portoghese, spagnolo, tedesco. Non ci sono norme particolari da seguire: gli studiosi si atterranno ai criteri cui sono normalmente abituati, purché – com’è ovvio – coerenti all’interno di ciascun articolo e non troppo difficili da decodificare. Gli autori potranno corredare i loro lavori di un breve riassunto in una o più lingue fraquelle sopra indicate.
La rivista si propone come interdisciplinare, un’interdisciplinarietà suscettibile di allargarsi ulteriormente: questo “taglio” vuole rispecchiare anche il termine “piazza”, punto d’incontro mercatale, in cui si scambiano tanto merci, quanto racconti ed esperienze culturali. Al tempo stesso, la Garfagnana è luogo di “streghi”, folletti, morti…
I campi di pertinenza sono: letteratura, storia e, più in generale, filologia e cultura antiche; italianistica; letterature moderne e comparate; linguistica; semiotica; narratologia; dialettologia; antropologia; antropologia dei fatti e dei racconti di folklore.
Le sezioni della rivista saranno tre: articoli; note e segnalazioni; recensioni. Qualche parola di commento esigono le “segnalazioni”: oltre a rapidi paralleli studiosi e lettori possono comunicare racconti folklorici, varianti di fiabe o leggende, usi e tradizioni, ecc., più e meno ampi, reperiti oralmente e rimasti inediti.Il comitato scientifico si avvarrà naturalmente anche della consulenza di studiosi sia italiani sia stranieri. Si possono presentare alla rivista contributi nelle seguenti lingue: francese, inglese, italiano, latino, portoghese, spagnolo, tedesco. Non ci sono norme particolari da seguire: gli studiosi si atterranno ai criteri cui sono normalmente abituati, purché – com’è ovvio – coerenti all’interno di ciascun articolo e non troppo difficili da decodificare. Gli autori potranno corredare i loro lavori di un breve riassunto in una o più lingue fraquelle sopra indicate.

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