Vivi Bibiena
Quadri di donne di quadri

QUADRI DI DONNE DI QUADRI
Il libro è una porta, ci entri e scompare il mondo, inizia un’altra vita che è la tua che si mischia o lega a quella dei personaggi. Un libro è bello quando ti entra dentro così, quando ne diventi parte integrante, quando ne esci cambiato. Il libro di Cinzia Della Ciana è questo: un testo che non ha inizio e fine, una galleria di quadri di donne diverse tra loro, vissute in epoche lontane le une dalle altre, donne divise dall’età, dalle esperienza, dalla distanza, dalla geografia, eppure donne che raccontano il loro esserci in modo libero, doloroso, straziante, sottile, poetico, donne che raccontano la vita delle donne in questo mondo, una vita difficile, divisa tra i sensi di colpa, la volontà di autoaffermazione, la paura di non farcela, la voglia di amare liberalmente, il desiderio di affermarsi. Queste storie però non sono staccate le une dalle altre, ma a loro volta, tutte insieme raccontano una sola storia che forse passa attraverso il vissuto della stessa autrice, e insieme ci attraversa tutte che siamo state bambine, adolescenti poi donne e magari “streghe”, che abbiamo gioito, ma sempre passando da un grande dolore, abbandonate a noi stesse in una lotta quotidiana per elaborare una nostra coscienza di genere in secoli attraversati da teorie razziste, ora esplicite, ora sottili, ora violente. Elettra, Ginevra, Asia, Cloe, Selene, Elena, Arianna, Ambra, Miriam, Elisa e Beatrice, Artemisia le figure di donne che troviamo in questo piccolo capolavoro quadrato, siamo noi, noi che giochiamo a stupirci ogni giorno al limite del nostro baratro sia esso la malattia, l’attesa, l’abbandono, il desiderio non appagato. Noi che leggendo i segni e graffiando i sensi, inventiamo la nostra vita sulla forza del desiderio, che ribaltiamo il tavolo ossessionate dall’amore e dalla libertà. Cinzia Della Ciana scrive parole come fossero note su un pentagramma ed il risultato è un libro di racconti che si legge e si rilegge come si fa con un pezzo di musica, che si incontra come una poesia, ossia nell’immediatezza delle sensazioni che ti raggiungono, delle immagini che vengo evocate. Le donne da lei cantate diventano volti veri che ci interrogano di continuo, soprattutto fuori dal libro, vivono: Artemisia, l’eretica che viene arsa viva per le sue parole, ma anche la bambina che perde la madre e raccoglie il suo seme, Cloe che scopre la “virilità di diventare madre” e si lascia andare all’attesa della vita, Elena e l’amore impossibile, Asia che pensa con i suoni. La forza del desiderio femminile sta in questa sua creazione fatta di musica e parole, ma anche di corporeità, attraverso la quale passa tutto: forza, fragilità, commozione, disperazione. Arrivati alla fine delle storie ci si accorge di essere passati attraverso un percorso di consapevolezza, quasi che queste donne raccontate e raccolte in questa galleria di quadri, ci stessero aspettando. Anche noi ci sentiamo parte di questo quadro, anche noi leggiamo il nostro futuro in un ricordo.

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