Il successo di un prodotto è legato sicuramente alla passione con cui il prodotto è stato partorito. Questo, almeno, in via del tutto teorica; sappiamo bene quanti altri fattori possano incidere su un evento del genere. Secondo tale affermazione, comunque, Maledettismo è un prodotto di successo.Dalla prima frase del primo racconto si scopre una forma narrativa frutto di anni di studi e di migliaia di libri letti da parte della giovanissima autrice. Una proprietà linguistica e una capacità espressiva alla quale molti autori blasonati non riescono ad avvicinarsi.Maledettismo è una serie di piccoli racconti caratterizzata da personaggi pervasi da una sofferenza esagerata che li spinge a compiere azioni al limite della follia. Il comparto delle personalità che popolano i racconti è molto vario e l’autrice sembra voler porre l’attenzione su quanto nessuno possa veramente dirsi al sicuro dal commettere atti deprecabili: il giovane Narciso distrutto da una malattia orribile, il professore che seduce i suoi alunni, il parroco corrotto e il ragazzo innamorato della sorella. Esiste una condizione mentale al confine fra ciò che viene considerato normalità e ciò che viene ritenuto inumano. Sembra impossibile riuscire a salvare la propria anima una volta entrati in tale zona. La gelosia, la passione o la rabbia possono spingerci a gesti estremi e la mente diviene il campo di battaglia in una guerra fra mille emozioni che porta inevitabilmente alla pazzia. A chi possiamo imputare la responsabilità di una guerra tanto grande? Alla fine del libro, produzione intensa che consta di appena un centinaio di pagine, produrrete sicuramente una vostra risposta.Maledettismo è da considerare un esordio molto positivo per Valeria Biuso: sfiorando l’audacia del miglior Barker ed affiancandosi all’ermetismo di Cortazar, l’autrice riesce ad emozionarci con racconti tanto brevi quanto ricchi.

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