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Intelligence economica e competitività nazionale. Il contributo del Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis
Como, 16 giugno 2013 - Il primo contributo del Cestudec nel contesto della intelligence economica è certamente il saggio Intelligence economica. Saggio sulle moderne tecniche di strategia di impresa edito da Fuoco Edizioni (casa editrice romana diretta da Luca Donadei specializzata in analisi strategica e geopolitica) e presenta al lettore italiano per la prima volta lo studio fondamentale di Nicolas Moinet sulla genesi della intelligence economica e sul Rapport Martre. Il secondo contributo si è concretizzato nella pubblicazione del saggio La nascita della intelligence economica francese volume pubblicato da Aracne (casa editrice romana specializzata in saggistica universitaria e inserita nel sistema di valutazione universitaria) nel quale abbiamo illustrato gli aspetti della intelligence economica francese sotto l'aspetto storico e metodologico nella interpretazione di Nicolas Moinet e di Helen Masson.
Particolare importanza è stata data al Rapporto Martre che costituisce l'atto di fondazione della intelligence economica in Francia. Nel 1994, la Documentazione francese pubblica il rapporto "Intelligence economica e strategia aziendale", comunemente chiamato "Rapporto Martre". Henry Martre e Philippe Clerc sono stati presidenti del gruppo di lavoro, Christian Harbulot ha svolto il ruolo di consigliere e Baumard ne è stato il relatore. La relazione si inscrisse nel progetto della Commissione di pianificazione, avviato negli anni precedenti e nata con lo scopo di comprendere i fattori immateriali di competitività. In effetti, la fine della Guerra Fredda, l'emergere di nuove potenze economiche, il processo di globalizzazione degli scambi commerciali e la rivoluzione delle nuove tecnologie inducono un cambiamento di logica di potenza, dalla logica strettamente militare alla quella economica. Non solo l'economia necessita di informazioni di gestione strategica, ma l'intelligence economica è diventato uno dei fattori chiave del rendimento globale delle aziende e delle imprese nazionali. Affinché questo obiettivo sia conseguibile la Relazione si concentra sulla necessità di attuare un coordinamento stretto tra attori, pubblici e privati , locali e nazionali, condividendo le informazioni strategiche per lo sviluppo e l'efficienza produttiva del sistema-paese. Inoltre il rapporto si concentra su un'analisi comparativa delle intelligence economiche nazionali più rilevanti (Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Svezia) volta anche a individuare i punti di forza e di debolezza della intelligence economica in Francia.
Il terzo contributo dato dal Cestudec è stata la pubblicazione di articoli e recensioni. Cinque articoli di cui tre editi dal Centre Français de Recherche sur le Renseignement di Parigi (novembre 2011 , ottobre 2012,maggio 2013) uno dei centri di intelligence di Parigi che viene regolarmente consultato dall'Eliseo , uno pubblicato su una della maggiori riviste di studi strategici francese Securite Globale (dicembre 2011) relativo al movimento no global e l'ultimo pubblicato sulla rivista accademica Belgian Intelligence Studies Center.
Dall'altro lato la rilevanza dei contributi del Cestudec nella diffusione della cultura strategica francese in Italia sono stati oggetto di pubblico riconoscimento presso il sito francese Infoguerre (2 febbraio 2013) sito legato alla Scuola di guerra economica di Parigi e presso le due più note riviste telematiche francesi di intelligence economica: Veillemag.com (31 gennaio 2013) e Cellie.fr (11 marzo 2013) Inoltre- data l'importanza e la rilevanza accademica dei volumi del Cestudec- il saggio di Moinet tradotto in italiano è stato inserito nella sua bibliografia accademica (http://www.nicolas-moinet.com/) analogamente a quello tradotto sui servizi segreti francesi di Frank Bulige - docente all'Istituto Superiore del Commercio di Parigi - che l'autore ha inserito nel suo curriculum accademico (http://p5.storage.canalblog.com/57/98/470356/84707700.pdf )
Inoltre,da Fuoco Edizioni,il Cestudec ha da poco pubblicato il saggio Guerra economica e intelligence.Il contributo della riflessione strategica francese ,saggio che è stato segnalato in Italia dal quotidiano Libero (6 agosto 2013),da Eric Denece uno dei più apprezzati analisti di intelligence in Francia (http://www.cestudec.com/documento.asp?id=314),da Franck Decloquement docente all'Iris di Parigi e da Nicolas Mazzucchi (http://www.cestudec.com/documento.asp?id=313) uno dei maggiori esperti di geoeconomia in Francia. L'importanza e l'autorevolezza delle segnalazioni e delle recensioni francesi(che proseguiranno nel corso dell'anno) sono motivate dall'importanza del saggio. Per la prima volta in Italia sono state illustrate le riflessioni sulla guerra economica dei principali studiosi francesi.
Naturalmente uno degli scopi delle pubblicazioni del Cestudec è quello di stimolare il dibattito in Italia. Al di là di qualche Università pubblica (Università Tor Vergata di Roma) e privata (Links Campus di Roma) solo di recente (2012) il Direttore Generale del Dis ha affermato: "Credo che oggi l’intelligence economico-finanziaria sia chiamata non solo a proteggere gli interessi economici nazionali, ma anche a promuoverli, accendendo i riflettori sul terreno nel quale le nostre aziende operano, in Italia come all’estero, e bonificandolo dagli eventuali pericoli che esso può nascondere. In tale veste, i Servizi di Informazione possono svolgere un preziosissimo ruolo di supporto nei confronti del Sistema Paese, contribuendo in modo fattivo alla riattivazione del processo di crescita e sviluppo del nostro sistema economico." Di maggiore interesse l'intervento di Giovanni De Gennaro - Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica- che il 24 gennaio 2013 presso l'Università di Camerino ha sottolineato: " l’apporto dell'intelligence rappresenta un vantaggio al quale non rinunciano molti dei Paesi con i quali l’Italia si misura. La mancata o insufficiente utilizzazione di questa leva può perciò determinare sensibili limitazioni alle potenzialità competitive del nostro sistema-Paese" ponendo l'enfasi sulla penetrazione straniera in Italia ,finalizzata "alla sola acquisizione del know how o a indebolire l'autonomia del Paese in ambiti economici rilevanti per gli interessi nazionali." Al di là di queste riflessioni le Camere di commercio e le Unioni Industriali del nostro paese dovrebbe giocare un ruolo di rilievo e dovrebbero attivarsi per fare sinergia.
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