I gay stanno tutti a sinistra. Lo disse Berlusconi qualche anno fa e lo ha ripreso provocatoriamente per il suo saggio Dario Accolla, dottore in Filologia moderna presso l'Università degli Studi di Catania, dove collabora alla cattedra di Dialettologia italiana. La frase usata da Accolla, però, “nasconde” un mondo ben più sfaccettato. Quasi prismatico. «Storicamente i partiti della sinistra europea sono decisamente molto più gayfriendly rispetto a quelli di destra — spiega — Ma non è sempre così. In Francia, ad esempio, i Socialisti a giorni voteranno la legge sul matrimonio gay, ma lo stesso percorso lo stanno intraprendendo anche i conservatori di sua Maestà britannica». Nel Bel Paese, invece, argomenti del genere sono scomparsi dall'agenda politica di quasi tutti i partiti impegnati nelle prossime elezioni politiche. E Accolla utilizza un antico motto a stelle e strisce per fotografare la situazione italiana. «La destra fa finta che i problemi dei gay non esistono, mentre la sinistra invece fa finta che esistono». In poche parole, ognuno se ne lava le mani e i diritti degli omosessuali rimangono imbrigliati in un magma confuso ed indefinito. Purtroppo, secondo Accolla la grave pecca della Sinistra italiana, sta proprio nel non possedere «i presupposti culturali e il coraggio necessario» per affrontare l'argomento con onestà e determinazione. Il Pd, sottolinea il saggista, nasce dalla fusione di due culture, quella cattolica e quella comunista che sono storicamente avverse al mondo omosessuale. «Da militante del movimento lgbt sarei per il matrimonio dei gay, da elettore so che non ci sono i presupposti — sottolinea realisticamente Accolla — Sarebbe bello veder nascere nei primi 100 giorni di qualsiasi governo una legge che equipari le coppie sposate a quelle non sposate. In un processo di totale uguaglianza. Una legge sull’omogenitorialità sarebbe giusta e tutelerebbe gli oltre 100 mila bambini figli di omosessuali che hanno diritto ad una tutela legale».

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