Archivio storico
Leonardo Sacco, Devotio. Aspetti storico-religiosi di un rito militare romano

La devotio era un antico istituto romano nel quale un magistratus dotato di imperium militiae (consul, dux, praetor), dopo essersi votato alle divinità infere e alla Terra, osservando minuziosamente un rito codificato dalla "teologia pontificale" (LIV. VIII 9, 6-8), si lanciava tra le schiere nemiche, per trovarvi la morte, al fine di garantire la vittoria alla propria parte e di salvare l'integrità della res publica. Un voto, dunque, o un sacrificio? Né l'uno, né l'altro, invero, ma qualcosa di assimilabile, nella forma, ad entrambi. Allo stato delle cose, l'idea di questo libro nasce da un'esigenza ben precisa: quella, cioè, di "ri-collocare" la devotio nell'ambito giuridico-rituale, ma soprattutto storico-culturale, della Roma antica.
Il libro è ricco di spunti interessanti e mette il lettore di fronte a realtà lontane dalla nostra mentalità. In un'epoca in cui la tecnologia e l'economia decidono le sorti delle guerre può risultare strano come gli antichi popoli Italici ricorressero a pratiche che noi, spontaneamente, definiremmo come "magiche", per avere la meglio in battaglia. Gli antichi consoli romani, infatti, potevano votare sé stessi, insieme a tutto l'esercito nemico, agli dèi, trasferendo persone dal mondo degli uomini a quello degli abitanti degli Inferi.

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