Rivista Costozero
La giustizia sostenibile

I dati allarmanti sulla durata dei processi civili e la ancora recente riforma legislativa in materia di "mediazione conciliativa" hanno consentito in breve la diffusione di un grande interesse sui temi della poliedricità degli strumenti per l'accesso alla giustizia o meglio ancora sulla possibilità di affrontare le controversie civili (i.e., aventi ad oggetto diritti disponibili) seguendo percorsi diversificati e sempre più concretamente adeguati. Il tema dell'efficace funzionamento della giurisdizione civile si accompagna, quindi, integrandosi con quello molto più esteso della giustizia civile e delle molteplici opportunità procedimentali che negli spazi dell'autonomia privata possono essere disciplinate per offrire all'utente del sistema giustizia (inteso in senso ampio) un quadro multiforme in grado di apprestare soluzioni utili ed efficaci. La pluralità dei metodi cosiddetti alternativi, e che meglio potranno definirsi "complementari" alla giurisdizione ordinaria per la risoluzione delle controversie civili, costituisce la vera potenzialità di un sistema in rapida evoluzione entro il quale una rinnovata cultura del conflitto consente l'espansione di itinerari condivisi e perciò stesso in grado di creare coesione sociale. Composizione del conflitto e coesione sociale infatti costituiscono obiettivi da perseguire integrandone logiche e soluzioni, nella consapevolezza che è proprio mediante il per seguimento di soluzioni adeguate dei conflitti che si realizza la pacificazione sociale.Il necessario riequilibrio della d oma n d a di giustizia ha richiesto una p r o f o n d a revisione strutturale e funzionale dell'offerta di giustizia. In questa prospettiva occorre leggere le radicali trasformazioni che attraverso la mediazione e gli altri sistemi di A.D.R. (si pensi nell'ordinamento italiano, in materia bancaria e finanziaria, all'Arbitro Bancario Finanziario istituito dalla Banca d'Italia, ovvero alla Camera di Conciliazione e Arbitrato istituita dalla Consob che offre non solo la conciliazione ma anche due diverse tipologie di servizi arbitrali, e nella materia consumeristica si pensi alla lunga ed ampia esperienza delle negoziazioni paritetiche) hanno avviato un profondo ripensamento culturale sul tema della giustizia civile. La crisi del sistema giurisdizionale ha posto in evidenza i problemi di un approccio monopolista, nel quale la migliore soluzione (e per questo anche l'unica) dovrebbe essere apprestata da una giurisdizione per ciò stesso onnivora. L'impossibilità di dare risposte adeguate ad una domanda di giustizia sempre crescente anche a causa dell'incapacità di dare risposte efficienti nelle sedi giurisdizionali (la domanda opportunistica costituisce un fenomeno ormai presente e sempre in aumento) ha mostrato i limiti del sistema.La giustizia, intesa quale risorsa, è limitata. Consegue a questa riflessione una nuova consapevolezza nello studio e nell'approfondimento dei temi della mediazione e più in generale dei metodi di A.D.R.. Il diritto alla giustizia diviene privo di effettività se non si percorrono nuove strade per rendere accessibile la giustizia ed efficace il rimedio. Nasce così un nuovo itinerario culturale.Composizione dei conflitti e pacificazione sociale sono obiettivi complementari che richiedono strumenti innovativi capaci di costruire una giustizia condivisa e sostenibile.LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA CONCILIAZIONE DELLE CCIAALa nona edizione della "Settimana Nazionale della Conciliazione delle Camere di Commercio", il tradizionale appuntamento promosso da Unioncamere su tutto il territorio nazionale, si chiude con risultati significativi e con importanti prospettive Un anno e mezzo di mediazione obbligatoria presso le 101 Camere di commercio iscritte al Registro del Ministero della Giustizia si chiude con un bilancio di 30.331 procedimenti depositati. Ciò significa che oltre 60mila persone (imprese e consumatori) sono state chiamate a cercare di risolvere un contenzioso civile mediamente di 96mila euro in maniera "pacifica" al di fuori delle aule dei Tribunali.Nel 16% dei casi, la soluzione è stata trovata in quella sede in soli 47 giorni lavorativi, attraverso un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Secondo i dati Unioncamere per cittadini e imprese ciò si è tradotto in un risparmio stimato di 123 milioni di euro. E questo solo per quanto riguarda la mediazione condotta dalle Camere di Commercio, che oggi rappresentano il 12% del totale degli Organismi iscritti al Registro (931), sebbene gli sportelli di conciliazione camerali abbiano gestito in questo periodo il 17,5% dei procedimenti depositati. Se, infatti, si applicasse lo stesso esercizio alla quota dei procedimenti conclusi con successo gestiti da tutti gli organismi di mediazione iscritti al Registro del Ministero della Giustizia, allora il risparmio stimato salirebbe addirittura a oltre 480 milioni di euro. È questo il quadro dell'attività presentato da Unioncamere in occasione della IX edizione

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