Studi Francesi
Gianluca Chiadini, Il romanzo «archeologico» in Francia. Il caso di “Auguste fulminant” di Alain Nadaud, Canterano, Aracne, 2019, «Saggi di letteratura francese e comparata», 189 pp.

In Auguste fulminant (1997), Alain Nadaud (1948- 2015) alterna la trascrizione fittiva del carteggio tra i poeti contemporanei di Virgilio Lucio Valerio Rufo e Plozio Tucca in merito alla scomparsa dell’autore dell’Eneide e le descrizioni dei reperti archeologici distrutti nell’incendio del museo tunisino di Pleggah, inquadrandoli in un’intervista condotta dal giornalista Gilles Virandes. Modello “poliziesco” e fiction critique, verosimiglianza documentaria e romanesque si intrecciano dunque in questa inchiesta erudita che ha per sfondo un tema ricorrente nella letteratura del Novecento, da La morte di Virgilio (1945) di Broch ad Albucius (1990) di Quignard. Di questo romanzo «stratigrafico come uno scavo archeologico» (p. 46), teso a coinvolgere il lettore nell’analisi di fonti dirette e indirette, facendone un “archeonauta” a immagine dello scrittore, l’A. del presente saggio monografico, archeologo e storico dell’arte di formazione, mette in luce il rigore metodologico anche in termini museo- grafici e di legislazione dei beni culturali. Soprattutto, egli indaga le molteplici implicazioni antropologiche, filosofiche e letterarie di una scrittura concepita co- me «ricerca dell’arché attraverso il lungo processo di disvelamento delle tracce che il passato ha concreta- mente lasciato di sé sotto forma di documentazione storica» (p. 54). [...]

Rassegna Bibliografica Studi Francesi

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