Critica Letteraria
«Nessun animale può ridere tranne l’uomo». Per una teoria del comico nel Rinascimento

L’autrice ricompone, in un volume assai pregevole per l’analisi innovativa e rigorosa e l’agilità di esposizione, il vivace dibattito sulla definizione del comico animato dai teorici cinquecenteschi attorno alla Poetica di Aristotele. Il vuoto normativo lasciato sul tema dallo Stagirita è colmato dagli eruditi attraverso un dialogo costante con gli autori classici, in risposta alle istanze di rinnovamento poetico, sociale e morale attive nel secondo Cinquecento. Uno dei principali motivi di fascino di tale dibattito, riverberato da una celebre pagina del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco (citata in esordio del volume), risiede nell’enigma filologico che si trova al suo fondamento. L’esistenza di un secondo libro della Poetica dedicato al comico, perduto fin dai tempi di Cicerone ma incredibilmente presente nella misteriosa, fantastica biblioteca del monaco Jorge, era stata postulata da Vincenzo Maggi e Francesco Robortello sulla scorta delle testimonianze antiche, mentre Pier Vettori era giunto persino a congetturare un piano originale dell’opera in tre libri. [...]

Critica Letteraria 189

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