Il Sole 24 ore
L’assolutizzazione «dell’io è imperiale»

Siamo davvero presenti a noi stessi e agli altri? È l’interessante quesito che si pone in exordio Elvira Lops nel suo libro Credevo di essere qui, invece non c'ero, un vero e proprio prontuario di «pneumanalisi antropologica», disciplina fondata dalla stessa filosofa che «indaga i rapporti di contrasto cercando di conoscere il motivo per cui si sia costituito, nei riguardi degli altri, un deficit di attenzione che annulla la capacità di vedere le cose in maniera diversa dalla prospettiva personale».
Sostituendo il prefisso psico- («anima») con pneuma- («principio vitale»), Lops intende andare più a fondo nelle considerazioni che investono l’interiorità umana: la sua ricerca, abissale e priva di schermi, «si discosta da quella psicanalitica, in quanto analizza la natura posizionale dell’uomo, delineando una topografia della frontiera interiore nel tentativo di rilevare quel quid che lo inclina verso la sociopatia del vivere comune».

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