Quaderno di Storia Contemporanea
Loredana Magazzeni, Operaie della penna. Donne, docenti e libri scolastici fra Ottocento e Novecento.

Il volume, frutto di un lungo e paziente lavoro archivistico, fa emergere tutta una serie di autrici di pubblicistica scolastico-educativa operanti in Italia tra il periodo preunitario e la grande guerra e, con loro, i modelli identitari trasmessi da donne a donne, dal momento che questa produzione editoriale si rivolgeva a una utenza esclusivamente femminile, dato il regime allora vigente di segregazione formativa. Se prima l’istruzione rivolta alle donne – impartita nei conventi, nei conservatori ed educatori o, presso le famiglie più abbienti, da un istitutore privato aveva come fine soprattutto l’acquisizione delle virtù riconosciute come caratteristiche del sesso femminile, quali riservatezza, operosità, oblatività e modestia, attraverso un insegnamento precettistico e mnemonico e che prevedeva che molte ore fossero dedicate ai lavori di cucito, dalla costituzione dello Stato unitario essa inizia invece ad apparire come il prerequisito necessario alle donne italiane per ogni avanzamento sociale e acquisizione di diritti. Per questo, nell’Italia postunitaria la crescita di coscienza del ruolo della donna nella società e il conseguente diffondersi dell’istruzione femminile favoriscono il nasceredi manuali scolastici di donne per le donne: tra questi, uno dei primi è Veglie casalinghe di Maria Viani Visconti Cavanna, libro di lettura costituito da ventiquattro racconti educativi. [...]

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