Studi Medievali
La logica modale di Giovanni Duns Scoto alla luce delle indagini contemporanee.

Omne quod est, quando est, necesse est esse»1: tutto ciò che è, dal momento in cui è, è necessario che sia. Questa affermazione, tratta dal De Interpretatione, restituisce con efficacia il concetto aristotelico della necessità che permea gli avvenimenti presenti e passati. Lo stato di cose attuale, nello stesso istante temporale nel quale lo prendiamo in considerazione, non può in nessun caso essere diversamente da come è. Il possibile e con esso la contingenza, ovvero l’eventualità che si verifichi un certo evento piuttosto che un altro, è confinato da Aristotele nell’istante futuro, in ciò che sarà, e che quindi attualmente non è. Queste semplici coordinate individuano l’universo temporale in cui si muove Aristotele: dalla graduale giustapposizione di attimi ed eventi presenti prende forma il blocco di tempo del passato, perenne nella sua immutabilità e necessità. Il futuro, un panorama di infinite possibilità contingenti, è tale solo provvisoriamente, in quanto la contingenza di ciò che ancora non è transiterà prima o poi nella necessità di ciò che irreversibilmente è. [...]

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