Rassegna Bibliografica
Società in città, sport e rivoluzioni

Marco Oberti, Edmond Préteceille, La segregazione urbana, Roma, Aracne, 2017, pp. 144, euro 11.
La traduzione di questo agile manuale, originariamente comparso nel 2016 nell’ottima collana “Repères” della parigina Découverte, mette a disposizione di ricercatori e studenti un prezioso strumento per orientarsi negli studi e nei dibattiti che si interrogano sulla distribuzione ineguale dei gruppi sociali nello spazio urbano. Dato che si tratta di un campo brulicante di indagini, che assumono sovente un senso politico (per un assaggio cfr. Residental segregation in comparative perspective, edited by Thomas Maloutas and Kuniko Fujita, London-New York Routledge 2016), sarà utile anche agli storici, che hanno generalmente preso in prestito dai geografi il concetto di “divisione sociale dello spazio” e dai sociologi quelli di “gentrificazione” e, appunto, “segregazione” sono variabili, anch’essi a seconda della scala di osservazione. Il terzo e ultimo capitolo ribadisce che la segregazione non è un semplice riflesso o proiezione delle diseguaglianze strutturali nello spazio: la città aggiunge ulteriori stratificazionidi risorse dall’alloggio ai trasporti dai servizi alla qualità ambientale che diversificano ulteriormente i quartieri, in una gamma che va dall’autosegregazione securitaria dei dominanti alla segregazione stigmatizzante dei subalterni, passando per svariate tipologie di spazi misti e processi che li trasformano, tramite la “gentrificazione” o la costruzione di “case popolari” (per esempi francesi si vedano Michel Pinçon, Monique Pinçon-Charlot, Sociologie de Paris, La Découverte) 2004 e il classico Yves Grafmeyer, Habiter Lyon. Milieux et quartiers du centre ville, Cnrs, 1991). […]

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