Il volume è frutto di un impegno congiunto di quattro studiosi tutti impegnati nel mondo della formazione. Di particolare rilievo e attualità è il contributo della Lozupone.
L’autrice ripercorre, con dovizia di particolari, la recente propagazione dell’ideologia gender in campo socio-educativo. Il termine gender è declinabile in prospettiva di genere o in ideologia di genere. La prima prende le mosse dal femminismo relazionale, movimento che, avendo a cuore la costruzione di un’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne, difende la parità tra i sessi ponendosi l’obiettivo dell’equità senza rifiutare le differenze. Distinzioni che promuovono la corresponsabilità nel lavoro e nella famiglia. La dualità maschile-femminile non è negata, anzi è intesa come collante sociale che, proprio attraverso la famiglia, supera l’individualismo. Questo discorso è ben lontano dalle posizioni del femminismo radicale che farà da apripista alla più dannosa ideologia di genere.
Le militanti parlano di una definitiva soluzione al problema della subordinazione, Aborto e pratiche contraccettive annientano la schiavitù riproduttiva.
Il sesso biologico non coincide più con il genere. L’essere umano nasce neutro rispetto al suo genere. L’inculturazione successiva lo socializza come maschio o femmina. [...]