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Libri. Ragazzi che fumano cannabis

Si fanno le canne” gli adolescenti, i ragazzi e gli adulti per un motivo o per l’altro. Gli adolescenti molte volte compiono questa scelta perché si sentono soli e così, invece, si vedono accettati da un gruppo di coetanei. Alberto Bolletta in “Ragazzi che fumano cannabis” (Aracne Editrice, 155 pagine, 12 euro) vuole spiegare e raccontare un enorme problema sociale e forti drammi personali. Bolletta, psicologo e psicoterapeuta, ha scritto questo libro (è possibile acquistarlo in libreria o su internet tramite Amazon) su vicende che conosce bene per un lungo ed approfondito lavoro professionale sul campo.
Analizza un vasto fenomeno e lo scandisce attraverso molti casi concreti. Lo spinello è avvolto da un’aurea romantica, libertaria e liberatoria. Una volta era anche un simbolo della contestazione studentesca della società borghese. C’è tolleranza nella società verso le canne ed esistono anche forti spinte alla legalizzazione. Il fumo è considerato innocuo per la salute, da parte di alcuni settori politici e da una parte del mondo culturale e giornalistico. Si argomenta: non si muore per la cannabis, non crea aggressività come altri stupefacenti. Ma non è esattamente così secondo Bolletta.
Il libro lancia l’allarme: attenzione, anche la cannabis altera la coscienza. Soprattutto l’uso continuativo e gli alti dosaggi causano danni alla salute e alla autonomia intellettiva e di discernimento. Questi sono pericoli che corrono soprattutto gli adolescenti, ancora in una fase della vita dall’identità incerta, attestati in uno stadio di età molto complicata.

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