Rassegna Bibliografica
I fiori del male e altre poesie

Non può certo suscitare particolare sorpresa vedere oggi uscire in libreria una nuova traduzione delleFleurs du Mal. È infatti ormai difficile contare i tentativi di questo genere di attività, che nella sua formaparziale o integrale potrebbe costituire da sola un capitolo della storia letteraria italiana dell’ultimo secolo e oltre. Meno comune è invece la traduzione dell’intero corpo di poesie giovanili e non, oltre a quelle escluse dall’edizione dell’opera principale di Baudelaire, quella del 1861, sicuramente controllata dal poeta nella sua integralità. Si deve subito rilevare la qualità dell’impegno che ha guidato l’attuale traduttore, l’interesse di molte sue soluzioni, la sua esperta sensibilità linguistica e stilistica, che sembra esprimersi con maggiore sicurezza ed evidenza nella traduzione di alcune precoci poesie, fra le quali spicca quella del componimento che il giovanissimo Baudelaire dedicò alla montagna («Tout là-haut…»).
In questo caso a Garibaldi riesce lanon facile impresa di contenere l’alessandrino nel nostro endecasillabo e, cosa ancor più difficile, di ricreare l’intero impianto delle rime.


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