Zavorrata dall’ingombrante peso rappresentato dalla burocrazia, agli occhi dell’Europa il nostro appare come un Paese obbligato a muoversi - per usare una metafora automobilistica - con il freno a mano tirato. «Eppure le potenzialità sono enormi, sotto ogni punto di vi‐ sta: il “brand” rappresentato dall’Italia, per quanto un poco “appannato” rispetto a decenni decisamente più gloriosi, esercita ancora una buona fascinazione nei confronti degli stranieri», sostiene Giovanni Bonini, ingegnere libero professionista oltreché autore del volume (pubblicato dalla casa editrice “Aracne”) “Da Ganttproject alle Soft Skills”, una sorta di utile manuale che – precisa Bonini – «è stato pensato per le aziende, le piccole e le medie imprese allo scopo di compiere il salto di qualità decisivo, elevando la propria competitività all’interno del mercato (sia esso nazionale ed estero) e aumentando oltretutto la preparazione e la professionalità dei propri collaboratori».