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Si dovevano mettere i bastoni fra le ruote a un governo che era della giusta sorta?

Il viaggio a Thule, Kjell Espmark, Aracne, prefazione di Dante Marianacci, introduzione e traduzione di Enrico Tiozzo. Thule sembra davvero essere un’isola felice come la frase formulare, una in assoluto fra le più abusate per indicare un luogo avulso dalle problematiche della realtà che lo circonda e nel quale si può vivere al meglio delle proprie possibilità, definisce: la sua fama ha raggiunto anche lidi lontani, in particolare per quel che concerne la forma di governo attraverso la quale è amministrata. I suoi abitanti infatti conducono un’esistenza pacifica e serena e paiono essere riusciti a risolvere tutti i problemi che altrove invece fanno penare uomini e donne: un elegante scienziato francese del diciottesimo secolo, un uomo d’intelligenza brillantissima, lascia dunque Parigi per recarsi sul suo posto, vedere con i propri occhi, constatare se sia davvero tutt’oro quel che riluce, oppure… Allegorico e vividissimo ritratto a chiave della Svezia moderna, la culla della socialdemocrazia scandinava tanto glorificata, è da leggere. Per conoscere e capire.

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