
GraphoMania
Un manifesto per l'animalità attraverso la politica e la filosofia
Sulle pagine di GraphoMania, più e più volte, abbiamo abbracciato le cause degli animalisti o raccontato delle inutili barbarie compiute sugli animali. Capita fin troppo spesso di leggere notizie sconcertanti sulla sperimentazione (oramai in molti casi giudicata inutile), sulle condizioni disumane degli animali dei circhi o nei macelli, sugli orribili metodi di uccisione di quelli da pelliccia, e perfino sugli allevamenti "controllati", dove il 90% delle galline ovaiole non ha lo spazio per camminare o aprire le ali e resta accovacciato fino alla morte. I pulcini maschi degli allevamenti di ovaiole invece vengono gettati vivi in un tritatutto perché inutilizzabili allo scopo... Come aiutare le coscienze a comprendere che non esistono bestie e umani ma esseri viventi, capaci di provare dolore e paura e desiderosi tutti di vivere in armonia con la natura?Ci prova Leonardo Caffo, con il suo libro "Soltanto per loro" pubblicato nel marzo 2011 da Aracne Editrice, un saggio interessante e complesso che affronta - con cognizione di causa e con l'ausilio di filosofi e di altri grandi maestri - la nostra incapacità di rispettare il mondo animale."Abbiamo confinato gli animali - scrive - in un mondo mattatoio in cui la natura è assente e l'unico suono è quello del dolore".Un invito alla riflessione profonda, analizzando anche le pecche di un linguaggio da depurare: l'utilizzo del termine "animale" come insulto, o di quel "trattati come bestie" che sovente fa parte del nostro quotidiano e sta ad indicare un'accettazione di quegli stessi maltrattamenti, una superiorità dell'uomo rispetto alla "bestia". "Ucciso come un cane..." Ebbene, non è forse vero che il modo di parlare influenza quello di pensare? E, ancora, Caffo si domanda perché ci consideriamo superiori agli "animali non umani", per il linguaggio? Blanda, come argomentazione, visto che siamo loro inferiori per altre capacità e che abbiamo anche noi tanto da invidiare a molte specie animali... chi non vorrebbe essere agile e veloce come un felino in natura, per esempio? E allora non inferiori, ci suggerisce l'autore, ma... diversi. E, a proposito di specie, ci illustra il senso del termine "specismo" fin dalla sua nascita all'inizio degli anni settanta, ovvero del pensiero discriminatorio nei confronti di chi non è della nostra specie, in questo caso gli animali. E del suo esatto contrario, "l'antispecismo", che tende ad abolire le idee di superiorità della specie in nome dell'uguaglianza e del rispetto della vita stessa. Troverete di frequente queste espressioni e troverete considerazioni che non potranno lasciarvi indifferenti..."Mentre si perseguono false bontà nei templi di questa o quella divinità, la nostra morale è ormai perduta e siamo diventati eternamente le bestie che tanto disdegnavamo", scrive facendoci respirare una triste verità della quale non ci vergogniamo ancora abbastanza. Le sue parole ci invitano a una vera e propria rivoluzione culturale, del pensiero radicato, del modo di giustificare scelte apparentemente animaliste. Perché non basta difendere qualcuno ma contano le motivazioni: "Non mangio carne perché fa male alla salute" non significa amare gli animali. "Non mi nutro di animali perché sono consapevole della loro sofferenza" è comprendere e amare. Ma siamo ancora troppo concentrati sui nostri bisogni, il nostro benessere a scapito della loro morte e sofferenza: ricerca, sperimentazione, divertimento, nutrimento, o addirittura inutili accessori dei quali potremmo fare a meno e che invece sfoggiamo come trofei. Pagine di denuncia, ma anche di riflessione come ho detto, scritte con la consapevolezza che la decisione del singolo è inefficace se non accompagnata e supportata da un vero cambiamento sociale e politico, che miri alla liberazione di ogni essere oppresso.Vi lascio con parole non mie ma presenti nel libro "Soltanto per loro", parole dal grande significato che forse anche voi, nel vostro intimo, vorreste esser capaci di trasformare in fatti:"guardare l'altro con gli occhi dell'altro, lasciandoci avvolgere da ciò che non comprendiamo fino a trasformarci, in una vera metamorfosi, proprio nell'altro".
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