Atti e Memorie Rivista di Storia dellaFarmacia
Il "mal franzoso" o "mal napolitain" nella Ferrara dell'Ottocento

Il volume, edito dalla prestigiosa casa editrice Aracne, è opera della docente di Chimica farmaceutica Chiara Beatrice Vicentini, appassionata di Storia della Farmacia. Per illustrare le varie terapie praticate nell'Ottocento ferrarese contro la lue, l'Autrice fa riferimento alla "Farmacopea Ferrarese", il famoso ricettario di Antonio Campana che, a partire dalla fine del'700, ebbe una ventina di edizioni ed una grande diffusione in tutto l'800.I molteplici rimedi, proposti e riproposti dal Campana, sono basati principalmente sul mercurio metallico e i suoi numerosi composti variamente associati a grassi, tinture vegetali ecc., da somministrarsi per uso interno ed esterno. Altri rimedi sono sull'impiego di Guaiaco, di Salsapariglia, di Sassofrasso, di China, di Oppio ecc.La congeria di rimedi della "Farmacopea Ferrarese" viene confrontata dall'Autrice con due fonti d'archivio che indica quali rimedi venivano realmente impiegati nella pratica clinica della Ferrara ottocentesca.Il primo documento è del 1812 e riguarda i medicinali somministrati dalla Farmacia dell'Ospedale S.S. Anna e Carlo di Ferrara a donne detenute, meretrici sifilitiche. I medicinali somministrati sono numerosi, molto vari e costosi, e sembrano riguardare varie manifestazioni patologiche più o meno correlate all'infezione luetica.Il secondo documento, del 1871, consiste in un resoconto statistico sanitario redatto dal direttore dell'Arcispedale di Ferrara, il dott. Alessandro Bennati, e riguarda uomini e donne degenti sia nel reparto medico, sia di quello chirurgico. Da tale Resoconto risulta, tra l'altro, l'impiego di rimedi a base di ioduri, di mercurio e dei suoi sali ed ossidi, soprattutto per uso esterno. Compaiono anche ricette nuove; tra queste sono da menzionare l'Acqua Vegetominerale ed il Balsamo "Opodeldoch", rimedi ancora in uso in tempi recenti, ovviamente non come antiluetici, ma per curare le distorsioni.In conclusione, il volume ci dà delle complesse e variegate ricette contenute nei testi di farmacopee e ricettari in voga nell'800. Il testo, di agile e scorrevole lettura, è particolarmente apprezzabile da chi ha già letto qualcosa sull'epidemiologia della sifilide, la terribile malattia che al suo esordio in Europa uccideva come una pestilenza, per poi evolversi nei secoli successivi come devastante malattia cronica, sino alla sua sconfitta, sebbene non definitiva, con l'avvento della penicillina nel secolo appena scorso.

Link al sito
Informativa      Aracneeditrice.it si avvale di cookie, anche di terze parti, per offrirti il migliore servizio possibile. Cliccando 'Accetto' o continuando la navigazione ne acconsenti l'utilizzo. Per saperne di più
Accetto