Salotto Antonio Moccia
I miei libri

Mi presento: sono una donna che lavora come analista chimico in un ente pubblico a Firenze e mi occupo del dosaggio di microinquinanti organici in matrici ambientali ed alimentari. Da qualche anno ho la passione della scrittura ed a oggi ho pubblicato tre libri .Lo scrivere è per me, lo strumento di comunicazione e di confronto per il dibattito sui temi che ho trattato nei miei romanzi.Il primo libro si intitola “UNA GOCCIA NEL MARE –dalla casa-famiglia alla famiglia ed il tema affrontato è quello dell’affido familiare e con la sua stesura mi sono data l’obiettivo di promuovere sia l’affido familiare che l’adozione .Questo è un gesto importante di accoglienza all’interno delle famiglie di un minore in difficoltà. E’ un romanzo autobiografico. La mia famiglia che era composta da me , mio marito e mio figlio che al momento aveva dieci anni, ha iniziato il percorso dell’affido familiare con grande entusiasmo e senza mai manifestare alla ragazza sentimenti di compassione, che avrebbero generato situazioni squilibrate sia dal punto di vista degli affetti che della crescita. Abbiamo mantenuto costantemente un comportamento di reciprocità e di cammino insieme che ha portato ad ognuno di noi e fra di noi un profondo legame di famiglia . Nel racconto descrivo le due maternità , quella di “pancia “ e quella di “cuore”, per poi addivenire alla conclusione che i due figli per me sono uguali. Questa storia si riferisce a questi venti anni , dal ’93 ad oggi e vengono descritte tutte le difficoltà pratiche ed emotive che abbiamo affrontato tutti noi per arrivare ad oggi con due figli di trenta anni circa che hanno avuto un percorso equilibrato sotto tutti i punti di vista. Oggi sia Matteo che Raluca vivono indipendentemente , lavorano ed hanno una loro famiglia. Raluca è diventata mamma di una splendida bambina ed io e mio marito siamo due nonni contentissimi. Ci sono state mille problematiche , ma la nostra genitorialità di “cuore” ha avuto la meglio e così la nostra famiglia in “espansione “ si è fatta forza per tutti noi raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissi per i nostri figli. Il titolo è“una goccia nel mare Dalla Casa-famiglia alla Famiglia “ perchè secondo me il contributo che una famiglia affidataria o adottiva è una goccia nel mare infinito della sofferenza e del disagio, che deve affrontare un minore abbandonato e tradito dai suoi genitori. L’abbandono io lo definisco come uno “scippo di amore “ a danno del fanciullo , che sarà molto difficile da risolvere nella sua esistenza. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice HARMAKIS ed è uscito a fine gennaio 2014.

Un altro argomento a me molto caro è quello dell’ingrediente necessario nell’esistenza : LA PASSIONE che dobbiamo avere nel fare le cose nella nostra giornata. Il mio secondo libro si intitola:”La passione colora la vita –per non smarrirsi nelle strade buie della depressione “ Ed Harmakis uscito nel gennaio 2015. Questo testo si compone di quattordici racconti dove vengono narrate le varie passioni , come la passione alla vita della persona malata ,la passione per l’artigianato ,quella per la scrittura ed anche quella per l’umanità. A proposito di questa ultima passione ho parlato di Nilde Jotti del suo impegno per la Costituzione , di Madame Curie nel suo lavoro di ricerca per la cura dell’umanità ed infine per l’accoglienza ho raccontato la vita di Madre Teresa di Calcutta.Tutte donne che si sono appassionate per migliorare le condizioni dell’umanità. L’obiettivo è quello di “dare una spazzolata” alla polvere dell’anima umana e far di nuovo emergere l’attaccamento alla vita che vissuta con passione ha veramente valore per ognuno di noi e per gli altri. La passione come insegnamento alla vita è quello da trasmettere ai nostri figli, con l’intento di infondere nei loro cuori un sentimento di fiducia in ogni istante della loro vita.

L’ultimo mio romanzo è sulla violenza di genere e si intitola: “Non ci sono più le rondini? Una donna-Una storia” Ed. Aracne ed è uscito a dicembre 2015. La protagonista è una giornalista che vive a Roma.E’ lei che viene ritrovata nelle scale di un condominio , priva di conoscenza e pestata a sangue e così arriva al pronto soccorso dell’ospedale dove le vengono prestate le prime cure. Lei non è in grado di vedere, a causa di grandi ematomi sulla faccia e neanche di parlare e quindi instaura una comunicazione con semplici strette di mano con l’equipe medica che la cura. Sonia , è il suo nome, non ricorda chi sia e nemmeno che cosa le sia accaduto. Lo staff medico è composto da una donna medico ed una psicologa ed anche chi segue le indagini è una poliziotta. Tutto il tempo di silenzio assoluto e completo buio, dovuto all’incapacità di aprire gli occhi è costellato da tentativi di ricordare suoni, voci e sguardi che le creano paura e subito dopo dei flash di memoria, che saranno preziosi agganci per recuperarla. Mentre lei viene sottoposta sia a cure mediche che psicologiche contemporaneamente viene scoperto il colpevole. Ho voluto che fosse solo una violenza e non un caso di femminicidio, per dare speranza per risolvere con strumenti adeguati questi casi così drammatici e creo momenti sia di informazione, che della storia delle donne nel trascorrere degli ultimi sessanta anni. La storia ha un finale di trionfo della vita . Sono stata invitata da molti comuni italiani per parlare di queste problematiche e per me questi momenti di dibattito e confronto sono fonte di grande arricchimento umano e di grande soddisfazione.

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