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Ieri a Roma presso la Sala degli Atti parlamentari del Senato della Repubblica si è svolta la presentazione di una nuova edizione della "Rivista di Diritto della Navigazione". La Rivista venne fondata da Antonio Scialoja nel 1935 e ispirata da un principio di interdisciplinarietà. Fu interrotta durante gli anni del conflitto mondiale e nel 1948 riprese la sua pubblicazione sotto la direzione di Antonio Lefebvre d'Ovidio contribuendo a sviluppare notevolmente il diritto di navigazione fino a una seconda interruzione nel 1972.Dopo ben 38 anni, per la 3a volta riprende vita questa rivista storica e prestigiosa sotto la direzione di Elsa Turco Bulgherini, docente di Diritto della Navigazione presso L'Università "Tor Vergata" di Roma. La rivista è edita da una giovane ma effervescente (1000 pubblicazioni annue e 15.000 autori italiani e stranieri) casa editrice: Aracne, conosciuta prevalentemente per la pubblicazione di opere scientifiche e di didattica universitaria. La cerimonia di presentazione si è aperta con il saluto del prof. Antonio Lefebvre d'Ovidio che ha poi passato il testimone alla sua giovane allieva Elsa Turco Bulgherini. Ad introdurre e spiegare l'importanza storica nonché l'utilità dell'apertura di un "cenacolo intellettuale" su questo argomento in un Paese come l'Italia, il Sen. Luigi Grillo. Sono intervenuti il cons. Antonio Catricalà, Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato, il dott. Paolo D'amico, Presidente di Confitarma, il prof. Giampiero Milano, preside della facoltà di Giurisprudenza di " Tor vergata" e il prof. Vito Riggio, presidente dell'ENAC. In conclusione il saluto e un augurio di buon inizio alla giovane e determinata direttrice da parte del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta.Ecco una breve intervista concessaci dalla neo-direttrice:Dott.ssa Bulgherini, ci spiega cos'è il Diritto della Navigazione?E' quella regolamentazione che cerca di disciplinare tutti gli aspetti che riguardano la navigazione. Aspetti di diritto commerciale, amministrativo, penale, di lavoro internazionale comunitario, e quindi da sempre si è sentita l'esigenza di dare a questa materia un corpo legislativo autonomo che è il codice della navigazione. Questa è una materia caratterizzata dall'interdisciplinarietà. Alla materia che è il diritto alla navigazione si aggiungono tutte le altre materie che sono coinvolte, poiché il diritto della navigazione va a disciplinare tutti gli aspetti, non solo la navigazione in senso tecnico-giuridico, ma anche tutte quelle attività che sono di supporto sulla terra ferma e riguardano la navigazione. Pensiamo a tutte le attività sui porti, negli aeroporti, le attività dei collaboratori degli armatori e degli esercenti. Si tratta quindi di una materia complessa che è strumento della globalizzazione - basti pensare che l'80% delle merci al mondo viaggia sul mare e se non arrivassero le navi petroliere si fermerebbero tutti i Paesi industrializzati del mondo -,questo sta a dimostrare che la navigazione è lo strumento che assicura la globalizzazione dei mercati e delle comunicazioni. Il trasporto marittimo oggi è soprattutto lo strumento del trasporto delle merci, tranne ovviamente il settore delle crociere, perciò ci sono una moltitudine di attività di natura diversa che richiedono regole, e il diritto della navigazione è votato a dare delle regole poiché la navigazione è lo strumento della globalizzazione. Tali regole, per essere efficaci, devono essere il più possibile uniformi per assicurare e garantire quel grado di sicurezza che è l'elemento essenziale e fondante del diritto alla navigazione. Quali sono gli intenti di questa importante e utile rivista?Ritornare ad essere uno spazio che ospita un dibattito che sia fondamentale alla crescita per la regolamentazione che riguarda i trasporti. Non solo uno spazio per costruire le norme ma anche di confronto con le varie componenti protagoniste del mondo del trasporto - mi riferisco alla politica, agli operatori e ai legislatori -, questo è il senso della rivista, perché se fosse solo un fatto legato alla produzione scientifica di un gruppo di giuristi non avrebbe quella capacità di incidere sulla realtà sociale del paese.Perché "La rivista sul Diritto alla Navigazione" ha scelto la casa editrice Aracne?E' una casa editrice giovane e si sta imponendo nel settore dell'università. Aracne, in un momento come questo in cui le risorse destinate alla ricerca nell'università sono molto esigue, ha voluto investire su questa rivista proprio per la tradizione e il prestigio che ha avuto nel passato e consapevole che può continuare ad averli in futuro.

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