
Portale Treccani
Il libro si pone l'obiettivo di mettere a disposizione di singoli e istituzioni documenti e spunti di riflessione sull'apprendimento della matematica nei diversi livelli scolastici. Muove dai dati sugli insuccessi matematici forniti dallo stesso Ministero (percentuali sui debiti formativi in matematica) e dai risultati delle prove OCSE-Pisa e a questi aggiunge numerosi documenti, vincolanti - come i programmi per la scuola primaria e media - o meno - come gli Indirizzi 2001 per la scuola di base o le Indicazioni 2007 per il primo ciclo - anche in relazione con i problemi posti dalla normativa sull'autonomia scolastica. È dunque in primo luogo una sorta di archivio (organizzato a più livelli) dal quale si possono estrarre connessioni e nessi tra insuccessi scolastici, programmi, modalità di reclutamento e formazione degli insegnanti, ma dal quale si può anche a sua volta muovere per avviare una ricerca in Internet, relativa alla scuola e alla matematica in particolare. Purtroppo la mobilità della legislazione e della normativa relativa alla scuola è tale che anche un testo così documentato e di recente pubblicazione (settembre 2008) risente della statica solidità dell'informazione a stampa; così, per esempio, il libro risente del fatto di essere stato scritto prima del turbine Gelmini - Tremonti che molte cose ha modificato nella scuola primaria (come per esempio la possibilità di un maestro unico o prevalente) così come nella formazione iniziale degli insegnanti (con la chiusura delle SSIS cui fino a ora non è seguito nulla).Dal libro traspare comunque la sensibilità pedagogica dell'autore, che insegna a Milano Matematiche complementari e da anni si occupa di formazione degli insegnanti di matematica, e la sua visione culturale, in senso ampio, della formazione matematica: del resto egli stesso pubblicò, nel 1976 per i tipi di Mursia, con Carlo Felice Manara, una bellissima antologia commentata di letture su aspetti e problemi delle scienze matematiche (Momenti del pensiero matematico) che esplicitamente si poneva l'obiettivo di "collocare le scoperte matematiche nella loro dimensione storica e culturale e di comprenderne anche gli aspetti umani legati alla passione, alla fantasia, alla intuizione necessarie per giungere alle scoperte stesse". Se dunque si riaprisse (e quando) una qualche forma di formazione iniziale o in servizio degli insegnanti di matematica, il libro sarebbe un ottimo testo di riferimento; ma, forse, sarebbe consigliabile la sua lettura e consultazione, oggi, soprattutto e in primo luogo a chi di riaprire tale discorso ha la responsabilità tecnica e politica.
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