Quando l’arte ha nome di donna
Tetralogia teatrale

4,8 €
C – Teatro
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SINTESI
Nei quattro testi teatrali che seguono vengono ricostruite, sulla base di documenti originali, lettere, dichiarazioni, testimonianze, risultanze storiche e diarii, le vicende di quattro gruppi di artiste. La situazione è inventata: si immagina che via via, a tre a tre, le protagoniste dei principali movimenti del primo Novecento, si incontrino in un cafè, mentre suona un’orchestrina Jazz.Sono tutte già scomparse. Privilegio del teatro: da morte possono raccontare le loro vicende. Si tratta di due espressioniste, Marianne von Werefkin e Gabriele Münter, che lavorarono a lungo insieme, accompagnate da Beatrice Hastings, che non fu pittrice ma giornalista ed ebbe grande influenza su Amedeo Modigliani. Di tre surrealiste: Leonor Fini, Leonora Carrington e Remedios Varo (le ultime due grandi amiche). Di Benedetta Cappa Marinetti e Valentine de Saint-Point, acerrime nemiche nell’ambito del Futurismo, accompagnate dalla coeva Edita Broglio, fondatrice di Valori plastici. Di Frida Kahlo, Nahui Olìn e Tina Modotti, che si conobbero e frequentarono a Città del Messico. Se la situazione è irreale, tutto ciò che è narrato è accaduto. Certo: su sentimenti ed emozioni, a volte, mi sono presa la necessaria “licenza poetica”. Spero di non averle tradite mai. L’obiettivo è non solo dimostrare il ruolo svolto dalle donne nei movimenti artistici del Novecento e ricordare le discriminazioni da loro subite. Ma anche rompere il silenzio che ancora le condanna all’ombra. La tetralogia è andata in scena per la prima volta nel 2011 presso Casa Boschi Di Stefano a Milano sotto il titolo di Jazz & Arts Cafè. I testi hanno avuto repliche in Italia e Svizzera.
pagine: | 80 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-98069-44-6 |
data pubblicazione: | Marzo 2015 |
marchio editoriale: | Cendon Libri |
collana: | Letteratura | Teatro | 1 |

SINTESI
