Francesco di Giorgio Martini
Rocche, città, paesaggi

18,00 €
Area 08 – Ingegneria civile e Architettura
     
SINTESI
Esistono degli appuntamenti ineludibili con i grandi personaggi della storia (e della storia dell'architettura): i centenari, i cinquantenari, un'occasione per fare il punto dello stato dell'arte nella ricerca di nuovi elementi per poter meglio comprendere il personaggio stesso.
Il sogno di tutti è di trovare qualche documento inedito che assegni inequivocabilmente al nostro autore la paternità di un'opera controversa, che fughi ogni dubbio sulla committenza, che ci permetta di tracciare il percorso della sua vita in modo incontrovertibile.
Però questo di rado succede: sarebbe come trovare il centro di un cerchio ed il suo raggio e tracciarlo con sicurezza e senza tentennamenti.
Ma un cerchio si può anche tracciare per tangenti; e tanto più la trama delle tangenti si fa fitta, tanto più emerge ai nostri occhi la figura interna.
Così, per i personaggi come Francesco di Giorgio, che così facilmente sfuggono tra le maglie di un attribuzionismo fondamentalista, è più facile intravederne la personalità non cercando impossibili puntuali riferimenti fra il trattato nelle sue varie versioni egli edifici che gli vengono attribuiti (perché una cosa è la teoria ed una cosa è la realtà del luogo), ma piuttosto cercandone influenze anche in terre lontane dove la sua presenza non è accertata, o dove si ha a mala pena qualche accenno ad una sua visita sporadica (e d'altra parte, mi chiedo, se avesse dovuto seguire di persona i cento e trentasei edifici che, secondo il Trattato, Federico da Montefeltro gli aveva commissionato, chiese escluse, la sua vita, per Quanto di lunghezza considerevole per la sua epoca, come avrebbe potuto bastargli?).
Ed allora questa figura di un Francesco di Giorgio consulente, ispiratore, un po' onnipresente, lui o il suo trattato o i suoi discepoli, questa sua simpatia esplicita o nascosta per l'antropomorfismo, questo essere uno dei primi geni rinascimentali ed uno degli ultimi medioevali, celo rende un po' più vero e vivo, un po' più "persona" ed un po' meno busto cui tributare gli onori.
Non fosse che per questo, il convegno di Siena ha i suoi indubbi meriti ed è con soddisfazione che si licenzia alle stampe questo libretto, nella certezza di aver portato un contributo piccolo ma di tutto rispetto alla conoscenza del nostro.
pagine: 192
formato: 17 x 24
ISBN: 978-88-7890-590-0
data pubblicazione: Marzo 2004
marchio editoriale: Edizioni Kappa
collana: Museo della Città e del Territorio | 21
SINTESI
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