Daniele Barbaro alla riscoperta dell’Antico inedito
La fondazione dell'architettura scientifica moderna tra Cinquecento e Seicento

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Area 08 – Ingegneria civile e Architettura
     
SINTESI
Quale fu l’importanza dello studio di Vitruvio nella prima età moderna e in specie nel Rinascimento? E, in seguito, persino nel Settecento e nell’Ottocento, quale il ruolo svolto da Daniele Barbaro (Venezia 1514-1570) in quel contesto? Si trattò, forse, del più stimato umanista del Cinquecento veneto, il cui raggio di azione possiamo affermare essere stato di ampiezza europea e la cui influenza diretta su almeno due generazioni successive di architetti e di prospettici è innegabile: grazie alle numerose traduzioni dell’autore latino e il gran trattato di prospettiva del nostro scritto tra 1556 e 1569. Attraverso la ricerca di possibili risposte a tali quesiti — che, del resto, sono da tempo all’ordine del giorno nella storia dell’arte edell’architettura — il presente studio vuol giungere in tempi brevi a riconoscere come non solo la rilettura degli autori antichi fosse allora soggetta a urgenti ripensamenti, tali da aprire la strada alla rivoluzione scientifica; ma, soprattutto, che il ruolo dell’architettura come disciplina, in concomitanza con le suddette riformulazioni e ripensamenti, venne cambiando in modo radicale nella società italiana, e quindi europea.
pagine: 464
formato: 17 x 24
ISBN: 978-88-548-9684-0
data pubblicazione: Marzo 2016
marchio editoriale: Aracne
SINTESI
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