Profetismo e archetipo del Puer in Dante tra Isaia, Virgilio e Paolo
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Il riuso dantesco dei modelli di Isaia, Virgilio e Paolo e la vitale presenza dell’archetipo del Puer nella Commedìa si rivelano, in questo libro, la chiave privilegiata per accedere alle strutture profonde della coscienza di sé di Dante in quanto profeta della salvezza del Mondo a opera di un inviato divino cui egli stesso apre la strada. La continuità della missione apostolico–profetica e di scriba Dei con quella di Paolo è intanto possibile in quanto l’Alighieri ritiene, sulla scorta delle spinte gioachimite del tempo e di san Bonaventura, che la Rivelazione divina non si sia esaurita con quella depositata nelle Sacre Scritture. Questa spinta in avanti della Rivelazione è una delle molle propulsive affascinanti e coinvolgenti del profetismo di Dante, anch’esso ispirato, come in Bonaventura e Gioacchino da Fiore, al profetismo cristiano delle Origini, a sua volta riconducibile a san Paolo. L’Alighieri ritiene che la sua Visione aggiunga qualcosa, nel proprio tempo e in quelli a venire, alla Rivelazione di Cristo: ecco perché egli si ritiene profeta e scriba Dei; è per questo che addita nella Commedìa un testo rivelato da Dio e in Par. XXV i lo definisce «poema sacro».
pagine: | 268 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-9499-0 |
data pubblicazione: | Febbraio 2017 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Dante nel mondo | 9 |
SINTESI