estetica. studi e ricerche
Ladri di musica. Filosofia, musica e plagio
Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
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SINTESI
La concezione che oggi generalmente abbiamo dell’originalità della creazione musicale può apparirci eccessiva e lontana dalla realtà se la confrontiamo con l’effettiva prassi della composizione: l’ascolto di un brano musicale che semplicemente ne ricordi un altro già ci infastidisce, già ci sembra una diminuzione delle potenzialità della creatività artistica e dei doveri del compositore. Tuttavia non è sempre stato così, né questa esigenza di originalità vale per tutti i generi di musica, come dimostra, per esempio, il semplice fatto che nel blues o nel jazz attingere a musiche preesistenti è una pratica del tutto normale, così come lo era per Bach e per i suoi contemporanei. Con che diritto, però, il compositore può mettere in atto questa operazione? Il fatto di attingere a musiche preesistenti può costituire un’autentica risorsa compositiva, o è invece un impoverimento della creatività? Queste sono alcune delle questioni cui è dedicato il numero monografico Ladri di musica, a cura di A. Bertinetto, E. Gamba e Davide Sisto. I saggi qui inclusi – di A. Alfieri, A. Carrera, F. Döhl, E. Fubini, E. Gamba, A. Malnati, A. Maras, G. Marino, N. Matsumoto, U. Volgsten, A. Yen-Ling Liu, J. O. Young – affrontano da un punto di vista teorico aspetti estetici, giuridici ed etico-sociali del problema o lo trattano con taglio storico in riferimento a diversi autori o generi musicali, dall’opera italiana al jazz e a Bob Dylan.
pagine: | 188 |
formato: | 15 x 22,5 |
ISBN: | 978-88-548-7752-8 |
data pubblicazione: | Giugno 2014 |
marchio editoriale: | Aracne |
rivista: | estetica. studi e ricerche | Anno IV, numero 1, 2014 |
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