Mole da olio e mole da grano tra paesaggio agrario e archeologia industriale
Il sistema dei frantoi e dei mulini ad acqua nell’Alto Lazio; conoscenza e valorizzazione
Area 08 – Ingegneria civile e Architettura
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SINTESI
Il settore agricolo ha svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’economia laziale almeno fino al primo dopoguerra, in particolare la lavorazione dell’olio ha costituito uno dei sistemi portanti del territorio sabino fin da epoca molto antica, mentre la macinatura delle granaglie, realizzata per lo più tramite mulini ad acqua del tipo a ruota orizzontale, era diffusa capillarmente – almeno a partire dall’VIII secolo – tramite una rete di piccoli opifici dislocati nel territorio, ma anche all’interno dei centri urbani, dove continuavano a funzionare i mulini a trazione animale. Tale patrimonio, di notevole interesse storico-culturale, comprende una vasta gamma di beni, materiali e immateriali, relativi alla trasformazione dei prodotti agricoli, di cui le architetture e i pochi resti di macchinari ancora sopravvissuti alle trasformazioni, al decadimento e alla distruzione, costituiscono le testimonianze più evidenti. Testimonianze che è necessario cercare di preservare attraverso programmi integrati che, partendo dalla conoscenza e dalla catalogazione dei singoli resti, arrivino a progetti di valorizzazione in grado di “trasmettere al futuro”, non tanto e non solo il singolo edificio, ma soprattutto dare testimonianza e far rileggere i legami tra i diversi elementi, in relazione agli specifici ambiti territoriali ed urbani in cui sorsero e furono attivi.
Un processo che, muovendo dalla conoscenza approfondita e dalla comprensione dei luoghi, degli edifici e dei processi produttivi che in essi si svolgevano, porti alla realizzazione di progetti di recupero compatibili e, al contempo, innovativi, in grado di rileggere e reinterpretare la loro storia. La ricerca si è posta quindi alcune finalità particolari che, nell'insieme, confluiscono nell’obiettivo generale della individuazione di metodi e strumenti per lo studio e la valorizzazione di questi opifici, all’interno del più generale panorama dei beni culturali da tutelare.
pagine: | 120 |
formato: | 21 x 26 |
ISBN: | 978-88-548-7366-7 |
data pubblicazione: | Dicembre 2014 |
marchio editoriale: | Aracne |
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