La cena di Trimalcione
Commento di Annamaria Ciarallo e Ernesto De Carolis

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D – Saggistica varia
     
SINTESI
Nel rileggere il Satyricon, e in particolare il brano della cena, si resta colpiti dal realismo del racconto e dalle sue molteplici voci, tanto da sembrare di essere seduti a tavola insieme ai protagonisti, che rappresentano la società del loro tempo, ma in cui anche oggi ci possiamo perfettamente rispecchiare: alcuni modi di dire, osservazioni di maniera, molti proverbi ancora ci appartengono in maniera indiscutibile e sorprendente. Soprattutto la figura di Trimalcione, “uomo che si è fatto da sé”, anche se in maniera discutibile, proprietario di immense ricchezze, ignorante, arrogante, teatrale e cantante a tempo perso, munifico solo al fine di ribadire la propria superiorità, ben si può identificare con alcuni personaggi e costumi dell’Italia di oggi. Proprio per questa sua attualità si è riproposto il brano della cena, cercando, pur nell’aderenza al testo originale, di renderne agevole la lettura riassumendolo in alcune parti e di lasciarne intatta l’immediatezza dei moti di spirito, dei proverbi e delle invettive, cioè quella del linguaggio popolare dell’epoca.
pagine: 164
formato: 14 x 21
ISBN: 978-88-548-4870-2
data pubblicazione: Giugno 2012
marchio editoriale: Aracne editrice
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