Le Rime
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Le Rime del Boccaccio sono state sempre considerate erroneamente un’opera secondaria e di modesto rilievo nella carriera artistica del massimo prosatore europeo. Già nel suo celebre saggio La letteratura tardogotica. Arte e poesia a Firenze e Siena nell’autunno del Medioevo (Anzio, De Rubeis, 1994) Antonio Lanza ne additava invece l’estrema importanza nello sviluppo della lirica italiana antica quale momento più alto del lento trapasso dalla poesia gotica a quella gotico-fiorita e ne rivendicava il pieno valore artistico, specie in riferimento alle mirabili “marine” tardogotiche.Le Rime del Boccaccio coprono un arco temporale che va dai primi anni Trenta, e cioè dall’inizio della sua attività letteraria, fino alla vecchiaia e riflettono le incoerenze ed i travagli del suo iter ideologico e spirituale: dalla fase vitalistica e pagana dei ruggenti anni napoletani al plumbeo allineamento su posizioni conformistiche e chiesastiche del periodo postdecameroniano.Il Lanza sconvolge l’ordinamento dell’edizione Massera (1914), poi mutuato dal Branca nelle sue tre edizioni delle Rime (1939, 1958 e 1992), convinto che la condizione indispensabile per qualsiasi valutazione critica di esse sia una loro sistemazione in base ai diversi registri stilistici che, sostanzialmente, corrispondono anche a differenti fasi cronologiche: la fase tardo-stilnovistica, quella gotico-fiorita e quella petrarchesca.
pagine: | 488 |
formato: | 12,5 x 19 |
ISBN: | 978-88-548-3264-0 |
data pubblicazione: | Ottobre 2010 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | I classici italiani | 2 |
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