Democrazia e costituzione in Hans Kelsen e Carl Schmitt
Area 12 – Scienze giuridiche
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SINTESI
Protagonisti del pensiero giuridico–politico del ventesimo secolo, Hans Kelsen e Carl Schmitt si confrontano ripetutamente, talvolta in aperta polemica, in quanto espressione di due concezioni significativamente diverse. Anche sul tema della democrazia e su quello dello Stato costituzionale democratico, le rispettive posizioni si fronteggiano e, pur analizzando temi e problemi comuni, pervengono a soluzioni per certi versi contrapposte. Il modello formale–procedurale di democrazia kelseniano, e la rispettiva lettura costituzionale, si oppongono alla forte caratterizzazione sostanziale che Schmitt compie della forma di governo democratica e della sua costituzione, con una modalità e intensità tali da spingere inevitabilmente il lettore a porli l’uno accanto all’altro per un confronto più approfondito. Ne scaturisce una lettura integrata di due visioni antitetiche, ma al tempo stesso complementari, i cui punti di forza e gli altrettanti limiti teoretici, presi congiuntamente, aiutano a meglio comprendere gli elementi fondamentali e le complesse problematiche della democrazia moderna.Marco Caserta, professore associato di Filosofia del diritto, è attualmente titolare della cattedra di Teoria e tecnica della normazione e dell’interpretazione, nonché docente di Teoria generale del diritto presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Teramo. Tra i suoi lavori si segnalano: La decisione sovrana (Torino, 1996); Tecnica e politica in Carl Schmitt, in E. Baglioni (a cura di), Ospiti del futuro? (Torino, 2000); Giovanni Tarello. Teoria, ideologie e metagiurisprudenza (Napoli, 2001); La relazione “hobbesiana” della pericolosità, in G. Sorgi (a cura di), Vocabulum juris. Omaggio a Francesco Mercadante (Torino, 2005).
pagine: | 192 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-548-0184-4 |
data pubblicazione: | Gennaio 2006 |
marchio editoriale: | Aracne |
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