Giorgio Morandi.
Stesura originaria inedita.
Area 10 – Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche
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SINTESI
Riscoperto dal critico nel 1928, le immagini della pittura schiva e paesana di Morandi diventano profondamente intime e famigliari: in pagine rimaste memorabili egli descrive non solo l’artista ma anche e soprattutto l’uomo. Quindi non solo le mostre, le opere, i rapporti con gli altri artisti, i movimenti, le riviste, ma anche i luoghi (Bologna innanzitutto), la solitudine, la lotta politica e sociale, il silenzio, gli incontri, il rapporto con il paesaggio, il senso di un limite spontaneamente accettato. Lontane dall’astrattismo e da ogni poetica particolare sono anche le sue opere, dipinti e incisioni realizzati tra il 1911 e il 1960: alcuni paesaggi, i vasi pieni di fiori e soprattutto le nature morte. Infine ci sono le lettere di Arcangeli allo stesso Morandi, a Longhi, Brandi, Ghiringhelli, Vitali, Parronchi, fino alla rottura definitiva con l’artista, al ritiro del libro e all’amarezza finale.Francesco ArcangeliFrancesco Arcangeli (Bologna, 1915-1974), critico e scrittore, è fra le personalità maggiori della storia dell’arte del secondo dopoguerra. Allievo di prima generazione di Roberto Longhi, Arcangeli si inserisce nella cultura del secondo Novecento con l’autorevolezza di una produzione dallo stile ampio e vasto di idee. Autore di fondamentali contributi sull’arte emiliano-bolognese, è fautore sulla scia di Longhi della riscoperta di un’intera situazione artistica nelle sue personalità, ponendosi unico tra gli studiosi della stessa estrazione territoriale quale più brillante e audace teorizzatore. È fondamentale il suo contributo interpretativo alla generazione informale, da cui parte una riorientazione del problema del Romanticismo, tradizionalmente depresso dalla storiografia primonovecentesca e idealistica, nonché dell’Ottocento, anche italiano. Dagli scritti tuttora vibranti di attualità su Wols, Fautrier, Pollock, gli «ultimi naturalisti», Morlotti, Moreni, durante gli anni cinquanta, alla trafilata ricostruzione di una «linea lombarda» (Tassi) da Wiligelmo a Morandi in Natura ed espressione (1970), Arcangeli viene a collocarsi fra i più inventivi autori e scrittori d’arte del Novecento, per saggi e singoli libri (Bastianino, 1963 e Giorgio Morandi, 1964), che traducono concezioni originali e la sua singolarità di scrittore. Fu direttore della Galleria d’Arte Moderna di Bologna e professore dal 1967 fino alla morte presso l’Ateneo della città, insegnando sulla stessa cattedra di Longhi. Postume sono uscite le raccolte Dal Romanticismo all’Informale (1977) a cura degli allievi; Trecento bolognese (1978), a cura di Cesare Gnudi; Incanto della città (1984); Arte e vita. Pagine di galleria 1941-1973 (1994); Stella sola. Poesie (1996); Una gloriosa gara nelle pagine di Francesco Arcangeli. L’Oratorio di san Colombano (2002); Uno sforzo per la storia dell’arte. Inediti e scritti rari (2004); Dal Romanticismo all’Informale. Lezioni accademiche 1970-1971 (2005).
pagine: | 712 |
formato: | digitale |
ISBN: | 978-88-422-1476-2 |
data pubblicazione: | Febbraio 2015 |
marchio editoriale: | Allemandi.com |

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