Il diritto di avere diritti
Storia, natura e giudizio nel pensiero politico di Hannah Arendt

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Area 12 – Scienze giuridiche
     
SINTESI
Attraverso il laboratorio del processo — considerato come naturale luogo di emersione dei diritti umani — si è tentata una complessa ricostruzione del confine mobile esistente tra “legalità” e “legittimità”. La lezione che si trae dall’insegnamento di Hannah Arendt è che i movimenti totalitari «trovano un terreno fertile per il loro sviluppo dovunque ci sono delle masse che per una ragione o per l’altra si sentono spinte all’organizzazione politica, pur non essendo unite da un interesse comune e mancando di una specifica coscienza classista». L’innaturale conformismo di una società di massa costituisce, infatti, la causa principale della distruzione del mondo comune «che è di solito preceduta dalla distruzione della molteplicità prospettica in cui esso si presenta alla pluralità umana». In tale ottica, “il diritto di avere i diritti” deve costituire un predicato imprescindibile per l’uomo, affinché questi possa essere effettivamente considerato tale e non semplicemente “individuo”.
pagine: 88
formato: 14 x 21
ISBN: 978-88-255-2973-9
data pubblicazione: Gennaio 2020
marchio editoriale: Aracne
collana: Orizzonti di Senso | 5
SINTESI
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