I rapporti interreligiosi fra l’Italia e la RDT
La Ostpolitik vaticana attraverso la missione dei focolarini
Area 14 – Scienze politiche e sociali
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SINTESI
Il volume indaga un aspetto importante del rapporto tra l’Italia e la Repubblica Democratica Tedesca: la Ostpolitik vaticana, dalle iniziative di Pio XII a quelle di Giovanni Paolo II sotto la spinta propulsiva del Concilio Vaticano II. Dallo studio emerge una situazione particolarmente complessa: se da un lato il regime della SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands), cioè il Partito di Unità Socialista di Germania, non aveva brutalmente soppresso la piccola minoranza cattolica — come fecero altri regimi comunisti in Ungheria e Cecoslovacchia —, dall’altro il regime della Germania Est non volle utilizzare le trattative con il Vaticano e la sua reputazione per la propaganda di “pace” e per il raggiungimento del pieno riconoscimento a livello internazionale. Il Vaticano reagì promuovendo una politica di distensione nei rapporti con i Paesi comunisti, nota come Ostpolitik vaticana, della quale i focolarini, movimento cattolico fondato da Chiara Lubich nel 1943, furono i principali ambasciatori. Allo stesso tempo però adottò un atteggiamento prudente nei confronti del blocco occidentale, in particolare con gli Stati Uniti e la Germania Ovest. La tesi è che sia il Vaticano sia la Germania orientale beneficiarono dei contatti e delle trattative instaurate, in particolare nel quadro degli Accordi di Helsinki. La raffinatezza della strategia di monsignor Agostino Casaroli, principale artefice della Ospolitik, è evidente se si considera che egli riuscì ad avviare i negoziati con uno Stato comunista senza compromettere gli insegnamenti fondamentali della Chiesa e senza indebolire le posizioni dei vescovi della Germania.
pagine: | 132 |
formato: | 17 x 24 |
ISBN: | 978-88-255-2510-6 |
data pubblicazione: | Luglio 2019 |
marchio editoriale: | Aracne |
collana: | Mappamondi | 25 |

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